Protezione civile, il sindaco ha incontrato i soggetti coinvolti nell'attuazione del Piano di emergenza connesso agli eventi alluvionali

Nardella: "Lo aggiorneremo con un anno di anticipo, lo rafforzeremo nella comunicazione e nel coinvolgimento dei cittadini e inseriremo il Piano relativo al rischio sismico"

Sarà aggiornato con un anno di anticipo il Piano di emergenza della Protezione civile che sarà rafforzato sui fronti della comunicazione e del coinvolgimento dei cittadini e nel quale saranno inseriti il Piano di rischio sismico (che adesso non è presente), il Piano neve e ghiaccio e il Piano di rischio idraulico (questi ultimi vengono entrambi aggiornati perché presenti nell’attuale Piano): lo ha comunicato il sindaco Dario Nardella a seguito della riunione che si è tenuta questa mattina in Palazzo Vecchio, alla quale hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione del Piano di emergenza relativo al rischio idraulico e i soggetti che hanno competenze su tale rischio nel territorio fiorentino.
Al tavolo erano presenti la Protezione civile, l’Autorità di Bacino del fiume Arno, la Regione Toscana, la Provincia, la Prefettura e tutti gli altri soggetti coinvolti.
“La riunione è servita per fare il punto anche al fine di evitare la classica sindrome del giorno dopo con la quale scattano lo scarica barile e il panico delle responsabilità - ha dichiarato il sindaco incontrando i giornalisti -. Di fronte ormai a un cambiamento climatico sempre più imprevedibile con eventi atmosferici spesso improvvisi è bene attrezzarsi per prevenire invece che curare. Abbiamo visto tutti quello che è successo con gli ultimi eventi atmosferici”. “Di fronte alla difficoltà di prevedere questi eventi è importante che il Piano di emergenza sia rodato al massimo - ha detto Nardella -: per questo ho deciso di presentare in Consiglio comunale entro la metà del prossimo mese di gennaio, con un anno di anticipo, l’aggiornamento del Piano di emergenza approvato nel 2011”.
Il Piano di emergenza aggiornato si ‘muoverà’ in tre direzioni: l’aggiornamento del Piano in funzione delle nuove competenze assegnate ai sindaci, che dovranno svolgere un ruolo sempre più incisivo, che riguardano non solo il coordinamento ma anche, dal 2012, la gestione dei servizi di emergenza; l’implementazione delle forme di comunicazione nei confronti dei cittadini anche al fine di sensibilizzare la cittadinanza su comportamenti virtuosi da mettere in pratica non appena vi sia un’allerta; la collaborazione con Prefettura, Provincia e Regione per rafforzare al massimo la catena della comunicazione. Nelle situazioni verificatesi recentemente, in cui il tempo di allerta per la cittadinanza è risultato minimo, risulta essere ancor più importante dotare i Comuni di un sistema efficace ed efficiente di comunicazione immediata ai cittadini sui comportamenti corretti da tenere.
“La legge prevede che tra gli Enti si diano via fax le informazioni relative all’allerta perché il fax usa una tecnologia e una linea sicure, perché meno esposte agli agenti atmosferici - ha spiegato il sindaco Nardella -. Noi prevediamo però che vengano usati ulteriori strumenti di comunicazione tra gli Enti, come ad esempio gli sms e le e-mail, e riteniamo che sia importante definire veloci e chiare modalità di comunicazione ai cittadini, come ad esempio gli sms ma anche un Alert system, che consiste nella registrazione di telefonate da far partire in caso di emergenza direttamente alle famiglie nelle aree a rischio. Più veloce e chiara è la comunicazione e più facile è intervenire correttamente”.
A proposito di quanto è stato realizzato per mettere in sicurezza l’Arno e di quello che deve essere fatto il sindaco Nardella ha affermato che “finalmente qualcosa si è mosso: la Regione Toscana ha sbloccato i finanziamenti e il governo è riuscito a far partire gli interventi sulle Casse di espansione e si è impegnato, attraverso le autorità competenti, a finanziare gli investimenti, ma c’è ancora molto da fare”. “Serve che tutti i soggetti faccino la loro parte rapidamente - ha aggiunto il sindaco -: noi faremo la nostra, ma è importante che ci sia un quadro chiaro su chi fa che cosa e che tutti i soggetti coinvolti, con cui c’è piena sintonia, si sentano impegnati al massimo”.
Il Comune non ha competenze idrauliche dirette sui fiumi ma è chiamato a predisporre il Piano di emergenza, spettano invece alla Regione e allo Stato le opere infrastrutturali sul bacino dell’Arno, mentre la Provincia ha competenze sugli affluenti minori (Terzolle, Ema e Mensola). Altro discorso per il Mugnone dove il 70% delle opere di messa in sicurezza sono già state realizzate da Rfi nell’ambito degli interventi connessi alla realizzazione dell’Alta velocità. Il restante 30% dei lavori non è stato realizzato, ma ha già una copertura finanziaria.
“Ci sono molti soggetti chiamati in causa ma mi auguro che la legislazione nazionale preveda un meccanismo più semplificato proprio per non scatenare nella sindrome del giorno dopo la corsa alla deresponsabilizzazione - ha concluso il sindaco Nardella -. Per questo ho voluto l’aggiornamento del Piano di emergenza con un anno di anticipo”. (fp)