Dichiarazione di voto di Silvia Noferi (M5S) sulla mozione per la trascrizione dei matrimoni fra gay contratti all'estero
Ringrazio i miei colleghi del gruppo Firenze riparte a sinistra per aver presentato questa mozione.
Quella che sembrava una semplice mozione di carattere essenzialmente burocratico ha assunto un carattere di rilevanza etica e morale di risonanza nazionale tanto che addirittura il Ministro dell’Interno ci ricorda cosa è legittimo fare.
Parrebbe retorica questa volta, non demagogia, parlare in senso astratto di una questione che riguarda i gay.
Il mondo, soprattutto Occidentale, quello che per la nostra visione Eurocentrica consideriamo più evoluto, nel campo dei diritti dei gay sta andando in una direzione e noi, come Paese Italia, in senso opposto.
In molti paesi europei, come in Belgio Danimarca, Francia, Islanda, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Gran Bretagna, Spagna, la legge consente il matrimonio fra persone dello stesso sesso, mentre in tutti gli altri tranne tre, la legge prevede le unioni civili, cioè matrimoni con qualche limitazione, come per esempio nel campo dell’adozione dei figli.
Quindi oggi possiamo vantarci di essere insieme a pochissimi altri paesi europei, come Grecia e Albania, la roccaforte di valori fondamentali e inattaccabili quali la famiglia “naturale” delimitata dal matrimonio .
Ma cosa chiedono in fondo queste persone chiedendo alla società in cui vivono di poter contrarre matrimonio?
Pensate che vogliano sposarsi in chiesa come tradizionalmente si raffigura nell’immaginario collettivo il matrimonio?
Non è questo quello che chiedono bensì di poter stabilire con il proprio compagno di vita un legame legale che possa tutelarli nelle avversità e nella vecchiaia.
Si tratta fondamentalmente di un contratto (il matrimonio è un contratto, lo sa bene chi è passato poi al divorzio).
E’ ovvio che sia necessaria una legge nazionale ma qui oggi si discute se a Firenze pensiamo di dare un segnale o no.
Si tratta di indicare una direzione: vogliamo farci paladini in senso conservatore di una visione statica della società o vogliamo lanciare un segnale critico sulle credenze di un mondo senza revisioni in cui siamo abituati a vivere?
Inutile dire che la modernità di una amministrazione non si misura solo dal grado di digitalizzazione o dall’uso appropriato di termini inglesi ma dalla capacità di mostrarsi realmente al passo con i tempi con le leggi che regolano la vita dei suoi abitanti.
Per questi motivi il Movimento 5 Stelle di Firenze ha approvato la mozione e ha dato voto favorevole.
Silvia Noferi
Capogruppo M5S