Firenze Parcheggi, Torselli (FdI-An) e Noferi (M5S): "Quando amministrava le aziende partecipate fiorentine anche il mago della finanza Carrai faceva flop"

Sprecati oltre 15.000 euro con l'idea di istallare 100 etilometri in altrettanti locali fiorentini: gli apparecchi, costati più di 4.000 euro l'uno, sono finiti negli scantinati dell'azienda o sono stati venduti per poco più di 100 euro

“Anche i maghi della finanza come Marco Carrai a volte fanno flop. Quando il giovane manager ricopriva l’incarico di amministratore delegato in Firenze Parcheggi, infatti, decise di istallare 100 etilometri in altrettanti locali fiorentini, investendo 44.160 euro. Ma che fine hanno fatto gli etilometri acquistati da Carrai? 41 di essi sono stati rivenduti a poco più di 100 euro al pezzo, mentre gli altri sono ormai in disuso nei magazzini della Firenze Parcheggi”. A denunciare lo spreco sono i consiglieri comunali Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia e Silvia Noferi, capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Vecchio.

“L’idea di istallare un etilometro all’uscita dei principali locali notturni fiorentini – spiegano i due consiglieri di opposizione – può essere anche condivisibile, ma sono i dati economici dell’operazione a lasciarci sconcertati. A fronte di una spesa di 44.160 Euro per l’acquisto degli apparecchi e di altri 34.377 per la manutenzione degli stessi nel triennio 2009/2013, gli etilometri hanno portato nelle casse di Firenze Parcheggi soltanto 59.078 euro di incasso, con un perdita per l’azienda partecipata dal comune di Firenze di 19.459 euro”.

“Uno spreco assurdo – concludono Torselli e Noferi – per un’azienda partecipata con i bilanci spesso caratterizzati dal segno negativo. La fine che Firenze Parcheggi ha fatto fare a questi apparecchi avvalora ulteriormente il nostro disappunto: gli etilometri sono stati dismessi e quando Firenze Parcheggi ha provato a rivenderli, per racimolare qualche euro, non è riuscita a sbarazzarsi se non di 41 apparecchi su 100, incassando appena 4.168 euro. Non discutiamo delle indubbie capacità manageriali e finanziarie di Marco Carrai, ma evidentemente queste emergono solo e soltanto quando egli non è chiamato a gestire denaro pubblico”. (s.spa.)