Miriam Amato (M5S) sulla Città Metropolitana
Città Metropolitana, ad oggi, sono innumerevoli i dubbi in merito a questo nuovo ente di secondo livello, che esclude la partecipazione diretta dei cittadini, nell’elezioni dei propri consiglieri.
La mattinata è stata interessante, se pur poco rassicurante, nel momento in cui da una prima analisi della bozza dello statuto, della futura Città Metropolitana, e della legge 56 /2014, con il Dottor De Siervo, si evince che, nello statuto, sono numerosi i riferimenti a normative nazionali già esistenti, (dettagliati, invece di essere presenti come rimandi alla legge nazionale), mentre sono carenti le specificità su linee guida, punti cruciali e funzioni del nuovo ente .
Il problema della rappresentanza mista, la questione sulla parità di genere, (presente nell’articolo 71,della legge 56/2014;ma che, subito dopo l’art.72 specifica che non sarà applicabile per i primi 5 anni….), per citarne alcuni.
Ci sono numerosi riferimenti a strumenti di partecipazione possibili, tutti da definire e costituisce un grosso tema d’approfondire.
Le funzioni sono fissate in qualche modo dal legislatore.
Nella legge 56 l’Articolo 44 riporta che alla Città Metropolitana spetta la pianificazione generale, per quanto concerne comunicazione, rete dei servizi e infrastrutture... fissando vincoli e obiettivi all’attività e all’esercizio dei comuni, compresi nel territorio metropolitano.
Una serie di condizionamenti, che la città Metropolitana apporterà, sui comuni coinvolti, dai servizi pubblici allo sviluppo economico e sociale, alla mobilità e viabilità.
Si va oltre all’attività di coordinamento, in questi casi l’ente sovra-strutturato, quindi la Città Metropolitana, ha il diritto di decidere ed incidere sui singoli comuni.
Molta incertezza ancora sulle specifiche funzioni, o meglio su come le stesse saranno regolamentate e quindi applicate. L’unica certezza è che il Sindaco Metrapolitano ha potere assoluto. Il Sindaco espone il programma ed entro 15 giorni il Consiglio può esprimere il proprio parere, che non è vincolante.
La costituzione della città Metropolitana, dalla legge alla bozza dello statuto, ad oggi, non delucidano il percorso che ci apprestiamo a fare, sono troppi gli interrogativi in sospeso, con un’unica certezza, quella che i comuni limitrofi, soprattutto i più piccoli non saranno rappresentati. (s.spa.)