Miriam Amato (M5S): "C'è troppa disinformazione sui rifiuti"
Definire un polo produttivo ad impatto zero, così com’è riportato dalla stampa, l’accordo che, destina gli scarti della pelle alla combustione è pura disinformazione.
E’ evidente, che una corretta gestione dei rifiuti non è fra gli obiettivi del Pd; tanto è vero che ad oggi i fiorentini pagano l’ecotassa,una maggiorazione dovuta al mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, negli ultimi anni.
Definire filiera ecologica, un percorso che prevede, come stato finale, la destinazione degli scarti di produzione alla combustione è veramente troppo.
Probabilmente, avendo inserito nel programma di mandato la realizzazione dell’inceneritore di Casa Passerini e visto che, l’impianto, per non funzionare in perdita, ha bisogno di una consistente quantità di rifiuti, si stanno già attrezzando.
L’inceneritore è contro ad ogni logica di riciclo e riutilizzo, tanto decantati.
Termini come:“ecologia e basso impatto ambientale non hanno nulla a che vedere con gli inceneritori”. E’ palese la mancanza di conoscenza in merito, dal momento in cui si afferma che, in questo modo si ottiene una riduzione di Co2.
Nell’attesa della data, da parte del sindaco, per l’incontro pubblico sul tema, ci tengo a porre l’accento su quanto le emissioni degli inceneritori siano nocive.
L’Inceneritore produce: diossine, furani, metalli pesanti, materiale particolato,( PM), che aumenta il rischio di morte respiratoria nei bambini in età inferiore ad un anno, danneggia lo sviluppo della funzionalità polmonare, aggrava asma e patologie respiratorie (solo per citare una minima parte di conseguenze sulla salute).
Molte di queste sostanze sono solubili nei grassi e quindi possono accumularsi nei nostri organi e nei nostri tessuti, (placenta) Ricordo che alle donne di Montale(PT) è stata riscontrata la diossina nel latte materno.
E’ importante rilevare che, per gli impianti di nuova generazione, quando, le emissioni di diossine e furani, sono ridotte, diminuiscono le dimensioni delle particelle presenti nei fumi, il che li rende difficili da intercettare e misurare, senza annientarne la nocività.
La pericolosità del particolato è inversamente proporzionale alle sue dimensioni, minori sono le particelle e maggiori sono i danni correlati.
Gli inceneritori producono anche altre sostanze nocive: emissioni acide, ammoniaca e metalli pesanti, nell’ordine di diverse tonnellate ogni anno.
Inoltre, producono rifiuti pericolosi, ceneri e scorie, classificate con il codiceH14, (eco tossico). con l’aumento dei costi di stoccaggio. Su,circa, 4 tonnellate di rifiuti urbani, circa, 1 è di rifiuti pericolosi. Non si risolve il problema dei rifiuti, che subiscono solo una trasformazione della loro massa originale, diventando rifiuti tossici.
Questi impianti, definiti erroneamente termovalorizzatori, termine che non esiste, sono soggetti ad AIA, Autorizzazione Ambientale Integrata, essendo inseriti nell’elenco delle attività più inquinanti.
Non si può definire a basso impatto ambientale un processo che comporta la combustione, gli slogan ecologici sono insufficienti e fuorvianti, qui è a rischio la salute pubblica. (s.spa.)