Bilancio, Scaletti (La Firenze viva) e Trombi (Firenze riparte a sinistra): "Il comune non valorizza la pluralità dell'offerta culturale di Firenze"

Questo l'intervento dei consiglieri Cristina Scaletti (La Firenze viva) e Giacomo Trombi (Firenze a sinistra-Sel-Prc):

“Dall'analisi del bilancio per quanto attiene alla cultura emerge, un dato preoccupante e in stridente contraddizione con quanto annunciato dal sindaco nel programma di mandato: se da una parte si è parlato infatti di centralità e sostenibilità della cultura richiamata più volte come filo conduttore della strategia politica sottolineando i maggiori investimenti in cultura dall'altra in bilancio siprocede in modo opposto. Nel bilancio previsionale si trovano le maggiori entrate dovute all'accordo con il ministero per quanto riguarda lo sbigliettamento dei musei, nonché i maggiori introiti della tassa di soggiorno, ma si è tagliato (quasi mezzo milione in meno) per quanto riguarda la produzione culturale sul nostro territorio legata a molte istituzioni che così si troveranno a non poter fare programmazione in quanto senza certezza di finanziamenti. Per quanto, in seguito alla nostra osservazione in commissione, ci sia stata data una rassicurazione verbale che i soldi poi in fase di variazioni di bilancio potranno esser trovati, il dato politico che emerge è che da una parte si dice di aumentare gli investimenti in cultura dall'altra si taglia proprio in quei settori strategici di produzione culturale che rendono vitale e plurale il tessuto culturale cittadino. Se si parla di sostenibilità e di centralità della cultura come il sindaco ha ribadito durante l'esposizione delle linee guida del programma di mandato, ci sembrerebbe più corretto equilibrare le tante voci, investendo fin da subito nella produzione culturale, permettendo anche a chi la cultura la fa di poter programmare le proprie attività con una rassicurazione in tasca, e garantendo alla città maggiore solidità: da una parte si produce cultura, dall'altra la si fa fruire, creando un circolo virtuoso che va a beneficio di tutti i settori della cultura, ma soprattutto a una visione di Firenze che vede nelle tante istituzioni che la rendono diversificata e ricca nella sua offerta un punto qualificante del suo rapporto con i cittadini, turisti e residenti”.