Animali, Bieber (Pd): "Si al loro ingresso negli ospedali anche nelle lunghe degenze"
Consentire l’ingresso degli animali da compagnia nelle strutture sanitarie, anche nei ricoveri a lunga degenza . E’ questa la richiesta del consigliere del Pd Leonardo Bieber contenuta nella risoluzione approvata nell’ultima seduta del consiglio comunale e con la quale si chiede alla Regione Toscana di adottare un apposito regolamento contenete le norme igienico –sanitarie che dovranno garantire e disciplinare limiti e modalità d’accesso. “L’idea della risoluzione – spiega Bieber- nasce quando nei mesi scorsi ho saputo che nel reparto intensivo di Santa Maria Nuova il primario di anestesia e rianimazione ha acconsentito ad un paziente ricoverato di poter far entrare il proprio cane nella camera di degenza, dopo chiaramente le opportune verifiche di carattere igienico sanitarie. In Italia non esiste una legislazione sulla questione che è invece rimessa alla valutazione discrezionale del singolo medico. La Regione Emilia Romagna, nel marzo del 2013, per prima ha modificato la normativa esistente consentendo l’acceso di animali al seguito del proprietario detentore nelle strutture ospedaliere pubbliche e private regionali accreditate dal Servizio Sanitario regionale. In Toscana – ha proseguito Bieber- alcuni comuni come Prato hanno sottoscritto specifici protocolli d’intesa con l’Asl per permettere ingresso degli animali domestici nelle strutture sanitarie. E a Firenze all’interno dell’ospedale pediatrico Mayer non solo ormai da diversi anni vengono ammessi cani addestrati per la pet therapy, ma anche il cane di famiglia nei prossimi mesi potrà far visita ai bambini previo verifica dei requisiti che saranno stabiliti atti a regolamentare le modalità della visita (orario, giorno, tipo di cane, tipologia di guinzaglio, vaccinazioni sanitarie, ecc.). “E’ indubbio – ha affermato Bieber – che la presenza del proprio animale nell’ospedale correttamente regolamentata, non solo rappresenterebbe un fattore di umanizzazione della struttura stessa, ma avrebbe sul paziente ricoverato anche importanti benefici psico-fisici. La speranza è che davvero la Regione Toscana – sulla falsariga di quanto normato nella vicina Emilia-Romagna - possa arrivare a compiere questo ulteriore atto di civiltà disciplinando limiti e modalità d’accesso: sarebbe un bell’atto di amore verso chi soffre e verso i nostri migliori amici a quattro zampe". (lb)