La commissione Pace con la Fondazione Kennedy visita le mostre alle Murate
Stamani la commissione Pace e la Fondazione Kennedy si sono trovate negli spazi dell’ex carcere delle Murate per visitare le mostre attualmente in corso e confermare il percorso di condivisione delle attività svolte e da svolgere in futuro. Era presente Valentina Pagliai (Senior Associate STTTP/ training), Federico Moro, director of RFK del Center for Justice and Human Rights. A fianco degli studenti e di tanti attivisti per i diritti umani, che studiano, lavorano e collaborano nel mondo su tutti i temi delle disuguaglianze. – ha detto Susanna Agostini - tra le iniziative abbiamo sottolineato le attività internazionali nelle giornate in cui abbiamo potuto ascoltare e incontrare testimoni diretti, dissidenti ospiti del Centro, presenti a Firenze per parlare di esclusione sociale, malattie mentale, povertà, persecuzioni e di diffondersi dell’omofobia nel mondo”. La commissione Pace è stata accolte nella sala delle colonne dove Valentina Pagliai ha presentato la mostra interattiva, Ladies for Human Rights, già visitata da molte scuole fiorentine. “Il progetto – ha detto Agostini –è volto al sostegno dei diritti delle donne nel mondo, e nasce da un’idea di Melissa Proietti e dell’artista romano Marcello Reboanti. Nella mostra – spiega Agostini- sono rappresentate persone che si sono evidenziate per portare i diritti e concetti antidiscriminatori nel mondo, dal diritto alla salute e alla cura, alla libertà, alla formazione e contro ogni violenza personale e nei conflitti. Ecco come sono state scelte, per citarne solo alcune:Lady Diana, Rita Levi Montalcini, Isabel Allende , Norma Cruz, Rania di Giordania, Madre Teresa di Calcutta, Liz Taylor, Annie Lennox, San Suu Kyi , Eleanor Roosvelt, Anna Frank. A loro si è aggiunta di recente, Malala Yousafzai, avvolta nel suo scialle rosso che fuoriesce dal grande quadro, sullo sfondo la stuoia, dove i ragazzi afgani si appoggiano per studiare, mangiare, dormire. Tutte opere realizzate con tecnica mista, utilizzando pelli, tessuti, carta e altri materiali di recupero. Materiali e addobbi, monili, che rappresentano anche il periodo o il paese, dove ciascuna di queste persona vive o ha vissuto. Toccare per riconoscere le differenze un’esperienza dei sensi e della mente che è molto piaciuta agli studenti. L’impegno della Commissione è far conoscere sempre più l’attività della Fondazione e proseguire a contribuire partecipando agli eventi a titolo di cittadini oltre che come rappresentanti delle istituzioni”.
La commissione si è poi recata a visitare la mostra che auspichiamo possa diventare permanente – ha detto Susanna Agostini - Nuclei (Vitali) di Valeria Muledda un’installazione multimediale dentro il Suc delle Murate. Un piccolo tratto del carcere duro che attraverso un intervento artistico lavora con voci suoni e video ad un suggestivo recupero di memoria e di valore storico delle Murate. Della sua storia e di quella di coloro che hanno abitato questo luogo.
Ci siamo recati nelle celle, conclude Susanna Agostini e abbiamo vissuto emozioni importanti. Infatti per noi fiorentini il carcere delle Murate resta tristemente famoso, assieme alla terribile “Villa Triste”, poiché fu molto usato anche durante il periodo fascista, quando Firenze fu occupata dalle forze militari della Germania di Hitler. Moltissimi furono i detenuti e le detenute imprigionati alle Murate e al carcere di Santa Verdiana, tra loro emergono alcune delle fondamentali figure della cultura, della politica, e della storia dissidente italiana come, tra gli altri, Gaetano Salvemini, Nello Rosselli, Carlo L. Ragghianti, Tosca Buciarelli, Anna Maria Enriques Agnoletti, Orsola Biasutti, Enrica Calabresi, Nathan Cassuto, Aldo Braibanti, Guido Calogero, Aldo Capitini, Oreste Ristori, Tristano Codignola, Carlo Levi. Successivamente, nel corso dello sviluppo della complessità storico-sociale delle contestazioni degli anni settanta sono stati detenuti nel carcere delle Murate anche politici parlamentari ed extraparlamentari. (lb)