Regolamento urbanistico, Bieber (Pd): "Molto importante il riferimento alla tutela degli esercizi commerciali storici nella mozione di indirizzo"

“Importante il richiamo ad una nuova normativa per la tutela degli esercizi commerciali storici che estenda a tutti quanti le disposizioni della Legge 7 ottobre 2013 n. 112.” Così il presidente della commissione Cultura Leonardo Bieber commentendo il Regolamento urbanistico approvato oggi dal Consiglio. "La mozione di indirizzo - spiega Bieber- approvata dal Consiglio comunale contiene tutta una serie di indicazioni particolarmente importanti e significative. In primis, il richiamo alla tutela rafforzata con la variante al Piano Strutturale che ha introdotto i 18 “punti di belvedere” con lo scopo di controllare lo skyline da e verso il nucleo storico UNESCO, così come richiamato anche dal progetto “Visitor Management” dell’Ufficio Unesco del Comune di Firenze che proprio pochi giorni fa abbiamo avuto il piacere di ascoltare in Commissione. Quindi, il richiamo alle funzioni pubbliche o comunque qualificate (culturali, educative, ricerca e innovazione) da inserire nei grandi contenitori da trasformare e che possono ricomprendersi nei concetti di “città della cultura”, “città dei saperi”, “città del restauro”, “città della scienza”, “città della moda”, ad esempio tramite l’impegno sulla Manifattura Tabacchi per l’Emeroteca Nazionale, così come richiesto da una mozione della Commissione Cultura approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale qualche seduta fa. Ma soprattutto quello che mi preme evidenziare – prosegue Bieber – è il riferimento all’art. 53 della legge 7 ottobre 2013 n.112 a tutela dell’esercizio commerciale e dei locali storici che è stato oggetto di un’espressa raccomandazione della commissione cultura al momento dell’approvazione del regolamento urbanistico e successivamente trasformato in un emendamento recepito dalla Giunta stessa con cui si riconosce ai comuni, sentito il soprintendente, di promuovere e salvaguardare “i locali a chiunque appartengano nei quali si svolgono attività di artigianato tradizionale e altre attività commerciali tradizionali, riconosciute quale espressione dell’identità culturale collettiva”. Tale norma rappresenta una via d’uscita all’impasse determinatosi con la sentenza del Consiglio di Stato sul caso Edison, ampiamente discussa in città e in commissione cultura, dove di fatto è stato impedito agli enti locali di apporre vincoli su immobili di privati a tutela delle attività culturali (il famoso 70% attività culturale, 30 % attività commerciale di supporto). Due quindi le soluzioni possibili: una “lex specialis” da adottarsi che, pur consapevole del principio di libera concorrenza e di libertà economica di cui all’art. 41 della Cost., nonché del diritto di proprietà, consenta ai comuni (magari solo di alcune città d’arte) poteri “eccezionali” a tutela dell’identità, del dna, del cuore dei nostri centri d’arte. L’altra riguarda la possibilità, già disciplinata, di concedere ai comuni, a tutela dell’identità culturale, agevolazioni fiscali per nuove attività o per la salvaguardia di quelle esistenti o anche semplificazioni burocratiche e amministrative. Solo così - conclude Bieber- riusciremo a tutelare quel “sapore” che ci contraddistingue e che merita di essere preservato”. (lb)