Politiche per la famiglia, Roselli (NCD): "Un contributo alle giovani mamme lavoratrici fino al compimento del primo anno di età del bambino"

"Evitare l'asilo nido a bambini così piccoli porterà grandi benefici non solo alle famiglie ma anche alle casse dell'amministrazione comunale"

“Portare avanti politiche a sostegno delle famiglie non solo è possibile, ma è anche una strada utile per recuperare risorse a vantaggio della collettività: per questo chiediamo all’amministrazione di stanziare un fondo per le giovani mamme lavoratrici che decidono di non mandare il loro bambino all’asilo nido fino al compimento di un anno di età”. Questo quanto dichiarato dal consigliere del Nuovo Centro Destra Emanuele Roselli.
“A Firenze sono 412 i bambini sotto i 12 mesi che frequentano gli asili nido comunali: e ogni bambino costa all’amministrazione 1.194 € al mese. La spesa per l’amministrazione cala fino a 730 euro per le strutture non gestite direttamente dal Comune, ma rimane comunque considerevole visto che le rette versate della famiglie mediamente coprono una parte marginale dei costi effettivi. Ma il punto, oltre alla rilevanza del dato economico, è che è assolutamente ingiusto separare un bambino così piccolo dalla propria mamma; si tratta solo di scelte obbligate riconducibili a ragioni economiche – ha sottolineato il consigliere –. Le mamme che portano un bimbo così piccolo in un nido sono “costrette” a rientrare al lavoro per esigenze economiche, anche se gran parte del loro stipendio sarà destinato a coprire i costi del servizio. Del resto l’INPS riduce lo stipendio per il periodo di maternità facoltativa del 70%.Un esempio rende chiaro quanto sto dicendo: se una mamma guadagna 1.200 € e decide di restare a casa con il proprio figlio per tutto il suo primo anno di vita, vede ridursi la sua retribuzione a circa 360 €. Rientrando a lavoro recupera il 100% dello stipendio ma avrà, inevitabilmente, una spesa mensile di circa 500 € (per il servizio del nido e la babysitter che sicuramente dovrà intervenire per i giorni in cui il bimbo sarà malato). La mia proposta è quella di dare un contributo, fino ad un massimo di 350 euro al mese, per permettere alle giovani mamme e ai loro bambini di poter scegliere di restare insieme fino al compimento del primo anno di vita del piccolo.
Conti alla mano, con 1 milione di euro finalizzati a questo scopo, riusciremmo a coprire la richiesta di quasi 400 famiglie, e sarebbe un’operazione a costo zero per l’amministrazione, che anzi recupererà risorse e posti in struttura, per accogliere i bambini con età dai 12 ai 36 mesi che ancora oggi rimangono in lista d’attesa”.
“Questo tipo di scelta è già stata fatta da altre amministrazioni: mi auguro che anche a Firenze si voglia dare una opportunità in più alle famiglie, andando incontro alle esigenze dei più piccoli e, al tempo stesso, dando un respiro maggiore alle risorse e ai servizi per l’infanzia destinati ai nostri piccoli concittadini” ha concluso Roselli.

(fdr)

Segue il testo della mozione che contiene la proposta di Roselli


MOZIONE

Oggetto: contributo comunale a sostegno della maternità fino al compimento del primo anno di età del bambino

Proponente: Emanuele Roselli

IL CONSIGLIO COMUNALE

• Considerato che ai sensi del decreto legislativo 151/2001 è garantito ai genitori che decidono di curare in prima persona il proprio bambino/a nel primo anno di vita di usufruire del congedo parentale (ex aspettativa facoltativa) a condizioni reddituali parziali;
• Ritenuto opportuno valorizzare la valenza educativa di una scelta assunta dai genitori nell’ambito di percorsi di vita e modalità di conciliazione fra tempo di cura e tempo di lavoro, offrendo un’opportunità alternativa alla frequentazione degli asili nido sia pubblici che privati;
• Ricordato che il servizio degli asili nido non viene coperto integralmente con le contribuzioni delle famiglie e rappresenta pertanto un onere per l’ente che deve, anche al netto delle detrazioni previste, sostenere impegni di spesa rilevanti;
• Considerato che l’Amministrazione Comunale, non riuscendo a soddisfare integralmente le richieste del servizio presso gli asilo nido pubblici, eroga buoni di servizio derivanti da fondi regionali, a favoredicoloro che devono optare per strutture private;
• Visto che la città di Bologna già dal 1997 ha avviato in via sperimentale un progetto- inserito nell’ambito di un sistema pubblico integrato di vari servizi rivolti all’infanzia e alle famiglie - che prevedeva una forma di integrazione del reddito delle madri e/o padri nel periodo di assenza facoltativa dal lavoro, anche al fine di incoraggiare l’ assunzione da parte dei padri dei compiti di cura;
• Considerato che i contributi, erogati in forma forfettaria, vengono conferiti sulla base di specifici requisiti e modalità di accesso che, a parità di condizioni, privilegiano situazioni di particolare disagio socio-sanitario quali bimbi portatori di handicap, genitore unico per diversi motivi, parto gemellare;
• Considerato che sono 412 i bambini di età compresa tra i 3 e i 12 mesi che frequentano gli asili nido comunali (311 gestione diretta, 54 in appalto, 47 in strutture convenzionate);
• Preso atto che ogni bambino costa all’amministrazione comunale in media 910,00 € al mese (1.194,00 € gestione diretta; 730,00 € strutture in appalto; 810,00 € strutture in convenzione), per un costo complessivo che si aggira intorno ai 4,5 mln di euro;
• Preso atto che sono risultati esclusi negli anni passati 264 bambini nel 2013/2014, 401 bambini nel 2012/2013, 667 bambini tra il 2011/2012;
• Preso atto che la necessità di mandare un bambino di 12 mesi al nido è dovuto solitamente alla necessità di recuperare il 100% di un reddito che nel periodo di maternità facoltativa viene ridotto al 30% dell’importo ordinario;
• Considerato che il contributo erogato permetterebbe un recupero dei costi attualmente sostenuti per garantire il servizio attuale;
• Ritenuto che il valore educativo e ambientale dell’asilo nido non sia equiparabile, prima del compimento del primo anno di età del bambino, alla convivenza con la propria mamma che solitamente è ancora in fase di allattamento;
• Considerato che il rapporto educatore/bambino è di 1 a 6 per i bimbi con meno di 12 mesi, ma di 1 a 10 per i bimbi dai 12 ai 36 mesi;


INVITA IL SINDACO

Ad istituire uno speciale contributo a sostegno della maternitàedella paternità consistente, per coloro che rinunciano al servizio di asilo nido, nell’erogazione di un contributo economico forfettario rivoltoai genitori che intendano usufruire delperiodo di congedo parentale (ex aspettativa facoltativa) per il periodo massimo consentito entro il primo anno di vita del bambino, definendo specifici requisiti di accesso che consentano di mantenere una forma di equilibrio economico finanziario rispetto agli oneri già sostenuti dall’Amministrazione.

Emanuele Roselli