Tent'anni di intesa con la Chiesa Valdese e Metodista, Spini: "Necessario lavorare in un quadro pluralista perchè Paese esca da crisi che è anche morale e culturale"
Trent’anni fa il 21 febbraio 1984 il Moderatore della Chiesa Valdese Giorgio Bouchard e il Presidente del Consiglio Bettino Craxi firmavano l’Intesa destinata ad abolire nei confronti della Chiesa Valdese e Metodista la Legge sui Culti Ammessi del 1929/30 e a sostituirla con un nuovo regime di libertà e rispetto reciproco.
Si trattava della prima applicazione dell’art.8 della Costituzione a ben 36 anni dalla sua entrata in vigore.
L’Intesa con la Chiesa Valdese e Metodista avrebbe aperto la strada ad altre dieci Intese (per un totale di undici) che hanno compiuto la stesa operazione nei confronti degli ebrei e altre confessioni protestanti e degli stessi buddisti e induisti. La ricorrenza viene celebrata oggi a Firenze (ore 16.30) presso la Libreria Claudiana (Borgo Ognissanti 14r) per iniziativa del Centro Culturale Protestante e della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli cui partecipano Giorgio Bouchard, già Moderatore della Tavola Valdese della Chiesa Valdese - Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi; Anna Maffei, già presidente dell'Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia; Anna Nardini, Coordinatore Ufficio Studi e Rapporti Istituzionali- Presidenza del Consiglio dei Ministri; Valdo Spini, già Ministro e deputato; Marco Ventura, professore di Diritto ecclesiastico e canonico, Università di Siena e Lovanio; Marco Ricca, presidente del Centro culturale protestante "P.M. Vermigli", con un messaggio di Francesco Margiotta Broglio. “Ero presente anch’io quel giorno a Palazzo Chigi- spiega il consigliere Valdo Spini- , come vicesegretario nazionale del PSI e sollecitai in Parlamento e poi sostenni la conversione in legge dell’Intesa. Eravamo in una stagione di riforme che aveva portato alla revisione del Concordato, con l’abolizione della definizione di religione cattolica come religione dello Stato, e all’attuazione dell’art. 8 verso le confessioni religiose diverse dalla cattolica. Un momento storico che dobbiamo ricordare non solo per celebrarlo ma per due impegni molto precisi per il presente e per il futuro. Il primo riguarda la libertà religiosa: l’attuazione della Costituzione va completata con una legge quadro sulla libertà religiosa , che vada a sostituirsi per tutti alla legislazione dei culti ammessi del periodo fascista.
Il secondo riguarda l’Italia. Non possiamo dimenticare - conclude Spini- le condizioni in cui si trova il Paese oggi. Occorre lavorare quindi in un quadro pluralista e che affermi un’etica basata su valori condivisi che aiutino il nostro Paese ad uscire da una crisi che non è solo economica ma anche morale e culturale". (lb)