Cellai (FI): "Renzi lascia un'eredità pesante a Firenze dietro il bluff della diminuzione delle tasse"
“Renzi premier lascia dietro di se un’eredità pesante per la città che ha amministrato da sindaco. A Firenze, a dispetto degli annunci sulle tv nazionali di tasse abbassate, la realtà parla di tariffe e servizi aumentati a danno delle famiglie e delle imprese”. Questa la dichiarazione del consigliere di Forza Italia Jacopo Cellai.
“Basta leggere i numeri – ha aggiunto Cellai –. Cosa ha prodotto il tanto sbandierato abbassamento dell’Irpef? Per i redditi fino a 15mila euro, un risparmio di 10 euro (con lo 0,3% si pagava 29,11; con lo 0,2% 19,41), per i redditi tra 28mila e 55mila euro, di 30 euro (110 euro con lo 0,3%, 73,39 con lo 0,2%). Un vero e proprio bluff per le famiglie medie fiorentine, che in compenso nei 5 anni di Renzi si sono viste aumentare tutti i servizi e le tariffe comunali: servizi scolastici, servizi cimiteriali, suolo pubblico (con incrementi superiori anche al 100%) parcheggi, rifiuti e persino l'obolo di 1€ per gli ingressi in ztl di artigiani e riparazioni urgenti. Aumenti che hanno più che compensato le diminuzioni di entrata con la diminuzione dell'Irpef. Allo stesso tempo Renzi ha fissato l'aliquota sui fondi commerciali a 1,06(aliquota massima consentita) senza prevedere alcun tipo di eccezione a favore di negozi e laboratori come previsto in varie altre città italiane che l'hanno fissata per queste categorie tra 0,76 e 0,96.
Dal 2011 Firenze incassa un tesoretto dall'imposta di soggiorno che vale circa 22 milioni di euro l'anno eppure i bus turistici continuano ad essere i più cari d'Italia con costi di ingresso giornalieri che arrivano fino a 400 €, scoraggiando quelle soste brevi che possono sostenere l'indotto.
Nessun intervento che abbia lasciato il segno in favore delle attività economiche. Niente è stato del punto 37 "la bottega è il luogo del futuro" dei suoi noti 100 punti, che prevedeva "affitti calmierati per chi vuole restare in centro senza avere canoni di locazione troppo alti. Agevolazioni fiscali per i proprietari di immobili che valorizzano il commercio"”.
“Ma l’eredità di Renzi non è pesante solo per le tasche dei fiorentini, lo è per le prospettive presenti e future della città, per il suo sviluppo e per le infrastrutture. Ci ritroviamo dopo poco meno di 5 anni di amministrazione Renzi al punto di partenza con il sistema delle tramvie: un nulla di fatto e un progetto, quello della linea 3, rimasto quello devastante di Domenici – ha sottolineato ancora il consigliere –. La circonvallazione Barberino-Incisa e il ‘tubino’ Varlungo-Careggi sono rimaste buone intenzioni sulla carta, e anche alla voce spesa sociale, si è continuato esattamente come prima: 1,7 milioni spesi per i campi rom di Olmatello (ora finalmente smantellato) e Poderaccio, secondo la più trita logica dell’assistenzialismo, alla faccia di chi, come il PD, fa dell’integrazione la sua bandiera”.
“Sono molti i fiorentini che non si riconoscono nel modo in cui è stata governata la città. E sono tanti quelli che non sono per nulla soddisfatti dell'operato della sinistra. Il centrodestra deve presentarsi unito davanti agli elettori per dare ai cittadini, finalmente, una vera alternativa per Firenze ed individuare subito la persona più adatta a rappresentare le battaglie di questi 5 anni di opposizione e le tante proposte da mettere al servizio della città. Personalmente, già da tempo, ho dato la mia disponibilità alla candidatura a sindaco per il centrodestra a Firenze. L’aspetto essenziale, comunque, e su chiunque ricada la scelta, è che si tratti di una personalità in grado di fare una sintesi ed evitare spaccature che sarebbero esiziali, oltre che per la nostra parte politica, per l’intera città” ha concluso Cellai.
(fdr)