De Zordo e Alberici: "Regolamento Urbanistico secretato. Solo la trasparenza garantisce contro le speculazioni"
Questo l’intervento delle consigliere di perUnaltracittà Ornella De Zordo e Adriana Alberici
“La massima trasparenza dei materiali del Regolamento Urbanistico sarebbe stato l’unico vero antidoto a speculazioni di interesse privato connesse a modifiche di destinazione d’uso di aree o immobili il cui valore di mercato può sensibilmente cambiare con il nuovo Regolamento ora in fase di adozione.
Il Comune di Firenze ha scelto esattamente la strada opposta e ha secretato gli atti e di conseguenzaavremo riunioni di commissione e persino Consigli di quartiere vietati al pubblico. Una misura assolutamente eccezionale comunicata oltretutto ben 3 giorni dopo che tutto il materiale relativo al Regolamento Urbanistico era disponibile nelle cartelle condivise in rete civica, e dunque a disposizione dei gruppi consiliari che potevano disporne condividendolo con loro collaboratori e tecnici di riferimento anche esterni. Come chiudere la stalla quando i buoi sono scappati. Fuor di metafora, un pasticcio che si aggiunge a una premessa per niente condivisibile.
Secretare gli atti è infatti una scelta tutta politica, perché l’Avvocatura ha lasciato la discrezionalità alle commissioni; peraltro la base normativa fornita dagli uffici risulta estremamente vaga, visto che i riferimenti sono all’art 13 e all’art 24 della 241/90. Si
potrebbe anche notare che il PIT, strumento di pianificazione per eccellenza, anch'esso ora in fase di adozione in Regione Toscana, è pubblicato on line.
Il paradosso è che chi aveva motivo di ottenere informazioni per proprio interesse, può benissimo averlo già fatto, cosicché nei rapporti fra privati ci può essere uno squilibrio fra chi è riuscito ad accedere alle informazioni e chi no, con conseguenze in una eventuale trattativa, mentre ora la visione delle carte è preclusa a chi, tecnici esterni indipendenti, vorrebbe capire qualcosa sulla Firenze futura e magari aiutare i consiglieri negli approfondimenti necessari anche in vista di eventuali emendamenti. Che comunque ci saranno e dovranno essere discussi e votati in Consiglio”.
(fdr)