Impianti sportivi comunali, Grassi e De Zordo: "Senza la clausola sociale oltre 400 posti di lavoro a rischio. Sarebbe bastato inserire una norma approvando il nostro emendamento"
“L’immediata conseguenza della mancanza della clausola sociale nel Regolamento per la gestione e l'uso degli impianti sportivi di proprietà comunale è il rischio di perdita del posto di lavoro per 400 persone se l'impianto venisse affidato ad una società sportiva diversa dall'attuale. – affermano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo – Il settore del lavoro comunale in campo sportivo già è caratterizzato da un elevato e quasi totale grado di precarietà, di incertezza e di forme contrattuali frammentate e certo questa novità approvata oggi dal Consiglio comunale, con la bocciatura del nostro emendamento che chiedeva il reinserimento della clausola sociale, penalizza i lavoratori e le lavoratrici attualmente impiegati. A poco crediamo possa servire una norma che individua il personale minimo per ciascun impianto.”
“Non ci venga detto che il nostro emendamento e la proposta della clausola sociale sarebbero in conflitto con la normativa europea perché il parere pare più dettato dalla scelta della politica di trincerarsi dietro la facciata della impossibilità tecnica piuttosto che da una oggettiva valutazione della fattibilità; infatti i revisori dei conti il cui compito è anche valutare l’eventuale contrasto si sono espressi positivamente.”
“Come nel bando per i servizi bibliotecari, riemerge in questa Amministrazione l’incapacità o non volontà di difendere standard qualitativi dei servizi e di valorizzare la professionalità e le competenze che sono cresciute grazie alle attività comunali. Perché tutti possano aver salvaguardato il proprio posto di lavoro dobbiamo sperare che siano le stesse associazioni sportive a riaggiudicarsi gli impianti, come è accaduto nel caso del bando per le attività dirette del Comune nelle palestre e nelle piscine ?
Perché il modello positivo del bando del Comune di Firenze per i “servizi pulizia, portierato e facchinaggio per gli uffici comunali” non viene riproposto con l’inserimento del CCNL e anche della clausola sociale?”
“Caso speciale quello della Piscina di Bellariva i cui lavoratori da 4 mesi non riscuotono lo stipendio mentre da un anno a questa parte il Comune di Firenze non dà certezze sul destino stesso della Piscina e dell’Associazione Sportiva che la gestisce. Su questo specifico tema presenteremo una interrogazione per capire come mai questa situazione precaria si perpetra da mesi e senza alcuna certezza per il domani.”
“Ci dispiace che non abbia smosso l’orientamento dell’Amministrazione e della maggioranza neppure l’accorata lettera dei dipendenti degli impianti sportivi. – concludono Grassi e De Zordo – Noi continueremo a batterci in ogni occasione contro i tentativi di applicare una riduzione delle tutele del lavoro come abbiamo fatto recentemente coi lavoratori delle biblioteche comunalie più in generale dei dipendenti diretti e indiretti dell’Amministrazione comunale”.
(fdr)