In Palazzo Vecchio il convegno di Confindustria sulle città metropolitane
“L’Italia ha finito il tempo a disposizione e non basta accarezzare i problemi come è stato fatto fino ad ora: questo è l’anno in cui o i problemi si risolvono o non ha più senso parlare ai cittadini italiani di città metropolitane e altre riforme”. Lo ha detto il sindaco Matteo Renzi nel suo intervento nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio al convegno di Confindustria “Le città metropolitane: una riforma per il rilancio del Paese”, al quale hanno partecipato tra gli altri il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il presidente e il vicepresidente di Confindustria Firenze Simone Bettini e Mario Curia, il professor Benjamin Barber della The City University of New York che ha tenuto una lectio magistralis sul tema “L’importanza delle città globali e delle grandi aree urbane nello scenario internazionale” e il presidente della Fondazione Astrid Franco Bassanini. Tra i presenti nel Salone anche i sindaci di Torino e Bologna Piero Fassino e Virginio Merola.
“Porto il saluto di una città che è davvero una comunità umana molto particolare, che sceglie di fare nel Salone dei Cinquecento il luogo dell’incontro del popolo - ha esordito il sindaco -. Savonarola decide che si costruisca qui un luogo nel quale le persone possono avere la propria casa. Prima il luogo in cui tutti i fiorentini si trovavano era il Duomo, uno dei luoghi più affascinanti che Firenze esprime, ma viene scartato come casa di tutti in nome di un principio di laicità che Firenze esprime per prima”. “Nel Salone dei Cinquecento La Pira ospitava i sindaci delle città capitali nel momento della Guerra fredda - ha spiegato -: è celebre l’immagine del sindaco di Mosca che durante il periodo della Cortina di ferro viene a Firenze e fa il bacia anello al cardinale Dalla Costa”.
Rivolgendosi agli organizzatori del convegno, il sindaco Renzi ha sottolineato come “il vostro convegno ci aiuta a riflettere su come dalle città possa nascere un’occasione di speranza e di rilancio del sistema Paese”. “Le città metropolitane possono essere una riforma per il rilancio del Paese - ha continuato Renzi - ma sono da trent’anni una barzelletta nella discussione politica e istituzionale: sono almeno 30 anni che se ne parla, sono 20 anni che sono state disciplinate, sono state costituzionalizzate col Titolo V, ma sono rimaste un oggetto misterioso”. “Anzi - ha aggiunto - le riforme istituzionali e costituzionali hanno di fatto mortificato il ruolo delle città. Una stagione dei sindaci come quella che si è aperta nei primi anni ‘90 si è potuta realizzare per il protagonismo dei sindaci, ma non ha visto un passaggio di poteri alle città. Anzi si è scelto di valorizzare un neo-centralismo regionale che ha in molti casi procurato punti di difficoltà e di danno”. “Oggi siamo in una fase in cui la situazione contingente del Parlamento e del dibattito politico - ha concluso il sindaco Renzi - permette una straordinaria occasione: realizzare delle riforme chiare e concrete”. (fp)
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