Appalto biblioteche, Cellai (FI): "Qual è la volontà politica della Giunta?"
Questo l’intervento del consigliere di Forza Italia Jacopo Cellai
“Impegnarsi a riassorbire prioritariamente i lavoratori o dipendenti del precedente aggiudicatario” E’ quanto dovremmo leggere nel bando relativo ai servizi bibliotecari del Comune di prossima pubblicazione in merito al futuro degli attuali lavoratori, circa 70.
Questo è quanto a detta della Giunta è possibile fare da parte del Comune per garantirne la continuità del lavoro. Di più, cioè inserire la clausola sociale a garanzia degli attuali lavoratori, in base ai pareri espressi dall’avvocatura non è possibile fare, altrimenti il Comune violerebbe la legge. Il termine “prioritariamente” però si presta alla più svariate interpretazioni e non può dare garanzie di rilievo.
Eppure, sulla clausola sociale, esiste una giurisprudenza variegata dove non sono mancate sentenze del Consiglio di Stato che ne hanno confermato la piena legittimità, proprio in merito a ricorsi inerenti concessioni di servizi nel campo della cultura.
In esse la clausola sociale è stata riconosciuta come legittimo oggetto di una scelta discrezionale dell’Autorità concedente il servizio, circa le modalità di definizione del nuovo rapporto concessorio.
Ed è evidente che la definizione di un rapporto concessorio da parte di un soggetto pubblico come il Comune di Firenze passi dalla considerazione di quanto scritto nell’art.2 del codice degli appalti “Il principio di economicità può essere subordinato, entro i limiti in cui sia espressamente consentito dalle norme vigenti e dal presente codice, ai criteri, previsti dal bando, ispirati a esigenze sociali…”. Dove l’esigenza sociale èla necessità di sostenere la continuità dell’occupazione dei lavoratori in questione, alcuni dei quali lavorano in condizioni di precarietà da molti anni.
Il Consiglio Comunale stesso ha promosso in più occasioni la clausola sociale, si veda ad esempio la mozione che nel 2010 ha approvato “l'inserimento della clausola sociale all'interno del bando di gara per la concessione della distribuzione del gas” e in quelle occasioni non ricordo pareri legali che ostavano all’affermazione di una volontà politica
Nel precedente bando del 2008 era scritto “L’aggiudicatario, nel rispetto delle norme vigenti in materia di salvaguardia dell’occupazione, si obbliga ad assumere il personale, non appartenente ai ruoli del Comune, attualmente impiegato nei servizi oggetto del presente capitolato speciale d’appalto”
Si poteva fare ieri e non si può fare oggi? Difficile crederci. Semmai è più corretto ritenere che ieri come oggi questioni che investono diritti e tutele diverse siano soggette al rischio di contestazioni e ricorsi. Ma se c’è una chiara e netta volontà politica una Giunta va avanti. E questa Giunta, in altri casi, non si è certo preoccupata di rischiare o affrontare ricorsi e giudizi.
Evidentemente nella questione delle biblioteche questa volontà politica è debole o forse c’è una volontà di segno opposto di lasciare “via libera” a chi si aggiudicherà la gara. Opzione del tutto legittima, ma che una Giunta dovrebbe affermare con chiarezza come una propria convinzione e non mascherandola come una scelta obbligata dalla legge”.
(fdr)