Giornata della memoria. Silvia Noferi (Capogruppo Movimento 5 Stelle): "Dobbiamo onorare la memoria promuovendo il dialogo interculturale e sostenendo le forze democratiche che combattono contro i regimi autoritari"

“È nostro dovere contribuire al ricordo di quanto è accaduto ad opera del nazismo durante la prima metà del Novecento. Non sarà mai abbastanza la distanza temporale – aggiunge la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi –per consentirci di dimenticare o sottovalutare lo sterminio scientifico di milioni di persone, soprattutto ebrei che per ragioni di razza o religione sono state isolate, private prima dei diritti di cittadinanza (istruzione e lavoro) poi spogliate dei loro beni, deportate in massa nei campi di concentramento, torturate e uccise nei modi più atroci.
Non dovremo mai dimenticare la disumanizzazione che raggiunse forse l’abisso più profondo dell’Umanità nel Novecento, non a caso soprannominato il “secolo del sangue”.
Disumani i carnefici quanto disumanizzate furono le vittime.
Servirà sempre ricordare per riconoscere il pericolo dei baratri che si possono prospettare davanti al nostro cammino di uomini; sarà dovere delle istituzioni democratiche fare il possibile perché ciò non si ripeta.
Ben vengano quindi le celebrazioni, i consigli straordinari, gli atti simbolici, ma cerchiamo di rendere tutto ciò opera attiva sul presente.
Facciamo in modo che non sia ogni anno l’esercizio cadenzato di vuota retorica ma occasione per denunciare le Shoah contemporanee, perché non ce ne siano altre.
Dobbiamo aggiornare la memoria di fronte ai drammi e ai crimini più recenti (Bosnia-H. Siria, Ruanda, ecc.), perché alla fine della Seconda guerra mondiale avevamo detto "Mai più” mentre invece la Storia si ripete: si uccide in modo sistematico ancora evocando un'etnia o un gruppo religioso.
In un momento come quello che stiamo vivendo, sembra che il mondo intero sia sempre più preda della violenza e dell’intolleranza.
I genocidi non sono finiti, anzi, sempre più spesso arrivano le notizie dai profughi che scappano dagli scenari di guerra come per fare un esempio dalla Siria, dalla martoriata Aleppo.
Alcuni genocidi, come quello del popolo yazido, la minoranza più superstiziosamente odiata e perseguitata dall’Isis, che presso Mosul e nella provincia di Ninive contava fra le 4 e le 500 mila persone, aspettano ancora di essere dimostrati e condannati dalla comunità internazionale nonostante il ritrovamento di fosse comuni, le testimoniane delle donne violentate e rese schiave che sono sopravvissute e fuggite.
Bisogna comprendere che ogni bambino costretto a fuggire dalla propria terra, che vede l’umiliazione dei genitori, patisce la fame e il freddo, che è costretto ad abbandonare il suo percorso scolastico compromettendo per sempre il suo futuro, avrà molte più probabilità di radicalizzarsi su posizioni estremiste e violente per reazione a questi traumi indelebili.
Dobbiamo onorare la memoria – conclude la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – promuovendo da un lato il dialogo interculturale a tutto campo sostenendo contemporaneamente le forze democratiche e antifasciste che resistono al giorno d'oggi contro regimi autoritari.
Dobbiamo concentrarci sui vivi, perché non diventino morti da ricordare e compiangere”. (s.spa.)