Piano vaccinale e nuovi LEA

Nicola Armentano (Presidente IV Commissione: Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali): "Un traguardo culturale e di grande responsabilità e noi a questa responsabilità non ci sottraiamo"

“Credo che quello raggiunto con il varo del nuovo piano vaccinale in conferenza Stato – Regioni e la contestuale approvazione dei nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza) garantirà una sanità più equa ed efficiente. E’ un grande traguardo culturale e di sanità pubblica – ha sottolineato il presidente IV Commissione: Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Nicola Armentano nel corso di una comunicazione in Consiglio comunale – a tutela della salute soprattutto dei soggetti più fragili della nostra società: i bambini e gli anziani dove, soprattutto nelle categorie socio-economico più svantaggiate potranno trovare giovamento da questo nuovo impegno. Non si tratta di un costo, si tratta di un investimento da un miliardo di euro. Di questi, ottocento milioni serviranno per efficientare i LEA, come per esempio mettere a disposizione gli ausili informatici e di comunicazione per chi è affetto da gravi malattie degenerative, vedi la SLA ma anche implementare grazie alla tecnologia avanzata strumenti per grandi e complesse disabilità. Fra le tante altre malattie che rientrano fra quelle a totale carico dello Stato mi fa piacere ricordare l’autismo e soprattutto lo screening neonatale per quanto riguarda la sordità, temi che più volte abbiamo affrontato anche in questa consiliatura nella commissione sociale” aggiunge il presidente Armentano.
“Credo che sia giunto il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità, che la si smetta di dare valore scientifico a notizie che di scientifico in merito a quelle che possono essere le avversità legate alle vaccinazioni non hanno.
Solo conoscendo il contributo che queste vaccinazioni hanno condotto nel debellare la polio in più parti del mondo, oltre che in Italia, e la meningite C in Inghilterra con campagne di vaccinazioni di massa si potrebbe parlare e sarebbe sufficiente per capire i vantaggi della profilassi.
La prevenzione in generale e le notizie di questi giorni purtroppo ce lo testimoniano, e in particolare quella sanitaria sono un’arma straordinaria, rappresentano l’assicurazione sulle future condizioni di vita della popolazione.
Significa – prosegue il presidente Armentano – far vivere di più e meglio i cittadini di uno Stato e contenere in alcuni casi spese sanitarie gravose per il servizio sanitario nazionale che sicuramente privano in altri settori risorse ingenti.
Significa alleggerire soprattutto nel periodo invernale la pressione sulle strutture ospedaliere a favore dei tanti malati gravi e a permettere i medici di lavorare in condizioni meno eroiche
Oggi la buona politica si fa carico di scelte di grande responsabilità destinate a cambiare il futuroin termini di salute. Ora spetta a noi fare il resto, smettere di servircene solo quando c’è il rischio, come accaduto in Toscana con la meningite C nei periodi di allarme. Occorre che si sia tutti responsabili nel favorire questo percorso di prevenzione; questo non vuol dire che non dovremmo interrogarci come migliorarlo.
Per esempio, avere un sistema di anagrafe vaccinale più preciso, preoccuparci di trovare un’informazione scientifica indipendente sui vaccini di favorire la ricercae di rendere sempre più trasparente quelle che eventualmente possono essere le reazioni avverse dei vaccini e stabilire percorsi certi tra causalità e danno.
Qualcuno dice no all’obbligo, dicono di preferire campagne che possono indurre ad una scelta volontaria.
I dati che abbiamo, purtroppo, non dicono ciò. Siamo calati sotto il limite che tutela tutti, quel fatidico 95% capace di determinare l’immunità di gregge.
In Democrazia ci sono diritti e doveri. La vaccinazione è fenomeno collettivo dio sanità pubblica. Non possiamo permetterci di perdere delle vite umane. Non possiamo permetterci che tante Lia, la bambina di sei anni di Greve in chianti, che è stata costretta a cambiare classe perché lei affetta da una grave forma di scarsa immunizzazione che la metteva a rischio di eventuali batteri o virus, siano costrette a vivere con la paura ed i propri genitori a vivere nell’angoscia del domani. Abbiamo un dovere morale e istituzionale e noi come partito democratico questo senso di responsabilità da tempo l'abbiamo dimostrato, visto che già a luglio 2016 abbiamo votato una mozione dove si invitava questa amministrazione nel modificare i regolamenti di accesso al nido e chiedeva alla regione Toscana di rendere l’accesso vincolato all'obbligo della vaccinazione. Oggi – conclude il presidente Armentano – questo piano vaccinale apre le porte ad un’azione legislativa regionale e nazionale che vada in quella direzione. Lo dobbiamo a tutte le Lia e lo dobbiamo al futuro dellasalute di tutti i nostri cittadini”. (s.spa.)