Publiacqua, consigliera Amato e deputati Artini e Segoni (Alternativa Libera): "Ennesime scartoffie per i cittadini, necessarie solo a far perdere tempo e fare cassa"
“Publiacqua faccia pace con l’amministrazione pubblica e non utilizzi queste trappole per far perdere tempo ai cittadini e fare cassa”. Non usano mezzi termini gli esponenti di Alternativa Libera Miriam Amato, Massimo Artini e Samuele Segoni riguardo la richiesta inviate agli utenti del servizio idrico. “Le commissionarie chiedono di dichiarare la residenza o meno negli immobili relativo al codice utenza. Si tratta, a nostro avviso, però di richieste inaccettabili che fanno solo perdere tempo ai cittadini, sebbene motivate da una delibera dell’Autorità Idrica Toscana” evidenziano i tre esponenti di Alternativa Libera che aggiungono: “Appare addirittura paradossale la giustificazione fornita da Publiacqua secondo cui nel 30% dei casi i comuni non possederebbero tale informazioni”.
“L’ufficio Anagrafe del Comune di Firenze non è a conoscenza di chi è residente o meno in un immobile? Una situazione paradossale e ci sorge il serio dubbio che, nonostante l’incrocio dei dati sia previsto nella delibera dell'Autorità Idrica Toscana, tale passaggio non sia stato compiuto. La commissionaria ha quindi mandato lettere a tutti gli utenti, senza controlli preventivi con il Comune?”. Su questo aspetto la consigliera Amato chiederà chiarimenti attraverso una domandi attualità lunedì in Consiglio.
“Ci risulta veramente difficile credere a questa giustificazione di Publiacqua” proseguono Amato, Segoni ed Artini. “I casi sono due. O c’è un problema di comunicazione tra gestori dei servizi e uffici comunali, oppure assistiamo all’ennesimo tentativo di fare cassa, forti della scandalosa decisione dell’AIT di presumere la tariffa maggiore possibile per chi non risponde all’indebita richiesta. In ogni caso, secondo noi i cittadini dovrebbero essere lasciati fuori da questo groviglio burocratico: la pubblica amministrazione deve essere al loro servizio, non deve richiedere fastidiose e ridondanti scartoffie. Se la pubblica amministrazione non sbroglia la matassa da sola, si applichi la tariffa meno onerosa”.
“La legge è dalla parte degli utenti: infatti, mentre si ribadisce a tutti i livelli la necessità di sveltire le procedure burocratiche, appare completamente disatteso l’articolo 15 della legge numero 183 del 2011. Tale articolo stabilisce che le amministrazioni pubbliche e i gestori di pubblici servizi sono tenuti ad acquisire d' ufficio tutti i dati e i documenti che siano in possesso delle pubbliche amministrazioni, previa indicazioni, da parte dell' interessato, degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti” ricorda Samuele Segoni che su questo aspetto ha appena depositato un’interrogazione parlamentare. (s.spa.)