Memoriale di Auschwitz, Firenze riparte a sinistra: "Nel mese del giorno della Memoria diamo una svolta decisiva per dare compimento al progetto all'Ex3"
"Siamo sorpresi e preoccupati per le notizie di stampa di questi giorni. Il Memoriale di Auschwitz, dopo l'arrivo a Firenze, è ancora impacchettato, così come è arrivato dalla Polonia. Non è possibile”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, commenta gli sviluppi degli ultimi giorni della vicenda. E incalza: “La Sovrintendenza ci ha detto che i rischi di danneggiamento sono forti. La preoccupazione non può che essere forte”.
“Rischiamo di perdere l'altissimo valore politico e storico dell'opera, e il progetto, al quale avevamo plaudito – continua Grassi - dopo l'accordo a livello nazionale con lo stato polacco, per trasferire il Memoriale a Firenze, ci era sembrata una buonissima cosa. Ma così non è possibile andare avanti. Dobbiamo dimostrare serietà”.
I consiglieri dell'opposizione di sinistra in Palazzo Vecchio spiegano: “Sono passati 11 mesi da quando è stato caricato sui camion che hanno prelevato da Auschwitz il Memoriale con direzione Firenze, e non è stato fatto nulla da Comune e Regione. Hanno la responsabilità di non aver prontamente predisposto atti e finanziamenti per ricomporre con rapidità la struttura e restituirlo alla collettività. Non è accettabile che siano necessari anni per allestire gli spazi e aprire al pubblico nella nuova collocazione all'Ex3”.
“Ci separano poche settimane dal giorno della memoria e allora facciamo una proposta: un annuncio importante sui tempi e un concreto segnale per cominciare il recupero e il collocamento".
"Poter ospitare il Memoriale di Auschwitz, così tanto voluto dalle associazioni del territorio con il supporto delle istituzioni, deve essere un vanto per Firenze e le sue istituzioni. Pensare che possa rimanere ancora nelle scatole – conclude Grassi - e negli imballaggi con il rischio che si danneggi non è accettabile da chi vede nel Memoriale un pezzo della nostra storia e della tragedia del fascismo e del nazismo”. (fdr)