Bolkestein, Scaletti: "Bene la proroga al 2018, ma nei prossimi bandi si rischia la liberalizzazione selvaggia se vengono recepite le osservazioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato"
Questo l'intervento della consigliera Cristina Scaletti (La Firenze Viva)
"E’ senz’altro un bene che ci sia stata la proroga delle concessioni del commercio su area pubblica al 2018 e che questo sia stato oggetto di una risoluzione condivisa nel Comune di Firenze da tutte le forze politiche. E non poteva essere diversamente visto il caos che si era venuto a creare nell’emanazione dei bandi sia in termini di contenuti che di tempistica nonché il grave stato di incertezza a cui venivano sottoposti gli operatori del commercio ambulante.
Ciononostante esiste un rischio enorme per gli operatori. E consiste in quelle osservazioni che l’autorità garante della concorrenza e del mercato ha espresso il 15 dicembre 2016 a ben 4 anni di distanza dall’intesa stato regione del 2012.
E’ importante sottolineare che viene contestato dall’autorità garante tutto l’impianto dell’intesa: in particolare la durata delle concessioni che secondo l’intesa “non può essere inferiore ai nove anni, né, nel caso siano necessari rilevanti investimenti materiali, superiore ai dodici anni” e che nei mercati a carattere turistico deve essere “comunque non inferiore a sette anni”, nonché il criterio della maggior professionalità acquisita definita in base all’anzianità di esercizio dell’impresa, anche nello specifico posteggio oggetto di selezione, che può ricevere una specifica valutazione nel limite del 40% del punteggio complessivo.
L’autorità invita a comunicare entro 60 giorni (che scadrebbero il 15 febbraio) le determinazioni assunte con riguardo alle criticità concorrenziali evidenziate, quindi i tempi sono strettissimi.
Se dovessero essere recepite le indicazioni dell’autorità garante i prossimi bandi per le concessioni su area pubblica del 2018 saranno all’insegna della liberalizzazione selvaggia, proprio quello che l’intesa stato regione mirava a evitare. E non ci sarà più spazio per salvaguardare identità, tipicità, professionalità e lavoro. E’ pertanto assolutamente necessario ed è l’oggetto di due mie mozioni al fine di tutelare tale settore: una che invita il governo, la regione ed il comune a non recepire le indicazioni peraltro così tardive dell’autorità garante; l’altra che chiede l’esclusione del commercio su area pubblica dalla Direttiva al fine di tutelare tale settore". (fdr)