Approvata, dal Consiglio comunale, risoluzione per promuovere la pratica e la qualificazione sportiva nel carcere di Sollicciano
Il Consiglio comunale ha approvato una risoluzione, primo firmatario Nicola Armentano (PD) e sottoscritta anche dai consiglieri PD Maria Federica Giuliani, Serena Perini, Fabio Giorgetti, alessio Rossi, Fabrizio Ricci, Cosimo Guccione, Domenico Antonio Lauria, Francesca Paolieri e dalla consigliera de La Firenze Viva Cristina Scaletti, dalla consigliera di Alternativa Libera Miriam Amato e dal consigliere di Firenze Riparte a Sinistra – Sinistra Italiana Giacomo Trombi, che impegna la giunta comunale a farsi parte attiva nei confronti del Ministero della Giustizia e del CONI, anche dei loro dirigenti e rappresentanti locali, per dare attuazione al Protocollo del 3 dicembre 2013 (dove le parti si impegnano a collaborare per migliorare le condizioni di vita della popolazione detenuta attraverso la diffusione e la pratica sportiva, programmi di attività stabile e organizzata, percorsi di tirocinio e qualificazione tecnica) sia per quanto riguarda la diffusione della pratica sportiva nel carcere di Sollicciano che per quelle relativa alla formazione e qualificazione tecnica dei detenuti, da poter utilizzare anche successivamente per facilitarne il reinserimento nel mondo del lavoro; a farsi promotore per coinvolgere nei vari programmi e progetti il vasto e variegato mondo delle associazioni sportive fiorentine.
“L’obiettivo della risoluzione – spiega il consigliere PD Nicola Armentano – è di offrire un’opportunità ai detenuti di Sollicciano nella speranza che lo sport possa portare, oltre all’impegno agonistico, anche etica e rispetto dell’avversario. Anche chi ha perso la strada maestra può riappropriarsi dei valori. Lo sport è foriero di valori fondanti della società civile. Messaggi etici, punti cardini dello sport quali lealtà, rispetto, correttezza sono utili a tutti i cittadini e, in particolare, a coloro come i detenuti che, per più motivi in momenti particolari della loro vita, hanno smarrito un percorso di onestà. Lo sport – conclude Armentano – non deve essere solo svago e divertimento ma anche traslatore di valori etici”. (s.spa.)