Dal 23 gennaio operativa la sede del progetto Rete Dafne' per la tutela delle vittime di reato
Apre Rete Dafne Firenze per la tutela delle vittime di reato di ogni età, nazionalità, etnia, religione, condizione sociale ed economica che si rivolgono alla giustizia e alle forze dell’ordine. Firenze è la seconda città in Italia dopo Torino ad ospitare il Centro che sarà operativo dal 23 gennaio con sede in una zona centrale della città e della quale, per ovvie ragioni di riservatezza, viene diffuso solo il numero telefonico (055 2616422). In quella sede troveranno ascolto e sostegno le persone vittime di reato che saranno aiutate a titolo assolutamente gratuito da professionisti di diritto, di sostegno psicologico, di trattamento integrato psicologico e psichiatrico e di mediazione. L’avvio dell’operatività della rete è stato comunicato stamani al Palagio di Parte Guelfa in occasione della conclusione del corso di formazione per coloro che opereranno in questa struttura e che è stato tenuto da Rete Dafne Torino.
Alla cerimonia sono intervenuti i responsabili delle Istituzioni che, lo scorso aprile, hanno sottoscritto il protocollo di intesa per la costituzione di Rete Dafne Firenze: l’assessore al Welfare del Comune di Firenze Sara Funaro, il rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze Ugo Bargagli Stoffi (la Fondazione ha svolto un ruolo determinante per la concretizzazione dell'operazione), il presidente del Tribunale di Firenze Marilena Rizzo, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze Giuseppe Creazzo, la rappresentante della Usl Toscana Centro Patrizia Bugelli, il presidente dell’associazione Aleteia Simone Stefani e il presidente di Rete Dafne Torino Marcello Maddalena.
Hanno introdotto i lavori Marco Bouchard del Tribunale di Firenze e Laura Basilio dell'Associazione Aleteia.
“Con la consegna degli attestati del corso di formazione per gli operatori che opereranno presso la sede del progetto Rete Dafne Firenze ci avviciniamo a grandi passi verso l’apertura del nuovo Centro che sarà operativo dal 23 gennaio - ha detto l’assessore al Welfare Sara Funaro -. Grazie alla nuova struttura le persone che subiscono reati e che hanno il coraggio di denunciare gli atti subiti non si sentiranno più smarrite perché vi troveranno tutta l’assistenza di cui hanno bisogno. E a seconda del problema saranno messe in contatto con le associazioni, che si occupano di quel problema specifico. La Rete Dafne Firenze va infatti ad affiancarsi e a facilitare il lavoro già svolto dalle varie realtà associative del territorio su un tema delicato come quello della tutela e della protezione delle persone che subiscono violenza o un reato, che è una delle priorità dell’amministrazione comunale”.
“Siamo davvero felici di poter salutare oggi l’avvio operativo del progetto - ha dichiarato Stefani - perché sarà davvero possibile per coloro che saranno interpellati da una persona offesa (Pubblico Ministero, personale di Polizia Giudiziaria, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, gli operatori sociali e sanitari) informarla della possibilità di rivolgersi alla Rete Dafne Firenze per ricevere assistenza di carattere psicologico, legale, medico-psichiatrica o fruire dell’attività di mediazione. La direzione ‘politica’ in cui il progetto si colloca è, come ci ha insegnato Adolfo Ceretti, quella che va verso un società civile oltreché decente dove poter dire ‘io’ senza avere l’orrore, il terrore, che qualcuno mentre dico ‘io’ mi offenda. E, più specificamente, non cancellare la memoria di un evento doloroso, ma poterlo mantenere senza riattivare continuamente quella sofferenza atroce che inchioda al drammatico fotogramma del film di un’intera vita”.
L’incontro odierno, con la consegna ai corsisti degli attestati di partecipazione fondamentali per poter lavorare nella rete Dafne Firenze ha segnato la conclusione del percorso formativo rivolto ai professionisti (avvocati, psicologi, psichiatri, mediatori) che si occuperanno dell’assistenza e dell'accompagnamento delle vittime.
Contemporaneamente al percorso formativo degli operatori, sono continuati i lavori della cabina di regia, formata dalle istituzioni firmatarie del protocollo, per provvedere alla gestione dei singoli aspetti del progetto nato in attuazione della direttiva europea 29/2012 che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato. Tra i compiti futuri anche l’opera di sensibilizzazione delle forze dell’ordine e di altre istituzioni collegate a queste problematiche e lo sviluppo della Rete in altre grandi città italiane. La sede fiorentina è stata messa a disposizione dal Comune ed è formata da due stanze una dedicata alla segreteria e una all’accoglienza e al sostegno.
“La Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze - ha dichiarato il direttore generale Gabriele Gori - crede moltissimo a questo progetto ed è orgogliosa del fatto che, dopo Torino, dove questa esperienza è nata, sia Firenze la seconda tappa. È una città che, da secoli, ha nei suoi cromosomi i temi dell'accoglienza e dell'ascolto che l’hanno resa un punto di riferimento internazionale e la nuova struttura aggiunge una perla importante ad una collana già ricchissima. Questa esperienza segna, ancora una volta, la positiva sinergia tra soggetti pubblici e privati con l’unica finalità di dare un sostegno pratico e tangibile a persone che hanno vissuto momenti di grande sofferenza e disagio. All’associazione Aleteia un particolare ringraziamento per la passione con cui stanno operando”.