Silvia Noferi: "Il Partito Democratico impedisce al capogruppo del M5S di parlare in Consiglio comunale"

"Ventilata addirittura la censura preventiva"

“Il Partito Democratico impedisce al capogruppo del M5S di parlare in Consiglio comunale per cui pubblichiamo qui il comunicato che avevamo preparato per commentare quanto accaduto a Firenze e quali saranno gli effetti sulle grandi opere infrastrutturali previste dal Governo Renzi.
Evidentemente – commenta la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – il Partito Democratico non sa accettare le sconfitte e arriva a negare anche i diritti dei consiglieri garantiti dalla Legge per evitare commenti scomodi; ventilata addirittura la censura preventiva per evitare problemi in futuro. Consideriamo questo un piccolo saggio di cosa sarebbe potuto accadere se la riforma costituzionale del governo Renzi fosse stata approvata nel referendum”.
Si riporta il seguente comunicato:
“La riforma costituzionale che è stata sonoramente bocciata domenica scorsa prevedeva il ritorno di importanti competenze dalle Regioni allo Stato. Se approvata, la Riforma avrebbe cancellato ogni possibilità di opposizione degli Enti Locali ad opere devastanti e l’impossibilità di ricorrere al TAR per denunciare dubbi e criticità. Sembrava scritta apposta per le grandi opere infrastrutturali di cui tanto si discute a Firenze che ci vedono, non solo noi, fermamente contrari. Vedremo adesso con l’uscita di scena, speriamo il più presto possibile, del governo Renzi e della suo pazzesco progetto di riforma costituzionale, cosa accadrà a quei progetti che sono stati bloccati da sentenze sfavorevoli del tribunale amministrativo. Il Paese è stato bloccato e diviso per mesi sulla discussione di una riforma costituzionale mentre i problemi reali delle persone venivano messi in secondo piano. ° L’alta affluenza alle urne, straordinaria, trattandosi di un referendum, è stata il segno manifesto che il popolo italiano ha capito l’importanza della posta in gioco ed ha dato una risposta chiara ed inequivocabile. Questa sarà l’ultima volta che la Costituzione verrà così seriamente minacciata da una minoranza. Finanziato da chi non è permesso sapere, lo spiegamento di forze in campo era impari, da una parte l’imponente organizzazione governativa che ha rimosso direttori di telegiornali, dominato quasi tutte le testate giornalistiche eccetto una, violato la segretezza dei dati personali degli italiani all’estero, tempestato i cittadini di sms, e-mail, volantini, violato il silenzio elettorale, modificato le leggi sulla propaganda elettorale a proprio vantaggio, dall’altra i comitati e i cittadini “a mani nude”, armati solo della consapevolezza del pericolo autoritario insito nella ° Riforma. Nonostante questo gli italiani hanno deciso di non rinunciare al loro diritto di voto per il Senato e di voler mantenere la loro Costituzione così come è stata scritta, con il contributo e l’accordo di tutte le forze politiche. Lo sconfitto non è solo Renzi e il suo governo, lo sono anche i mezzi di informazione che non hanno saputo interpretare gli interessi veri dei cittadini, che si sono sfacciatamente schierati per il SI ed oggi si trovano con un bel segno sulla guancia che è difficile fare finta che non esista. Abbiamo trovato l’impegno profuso dal sindaco Nardella in questa campagna elettorale veramente fuori luogo e inopportuno, forse si immaginava già a Roma sulla poltrona di senatore, sintomo di uno scarso amore per la città che lo ha eletto. Vedremo nelle prossime settimane l’evolversi della situazione politica e delle conseguenze sulla nostra città sperando che l’ennesima sconfitta porti il partito democratico ad una maggiore ragionevolezza prima che sia troppo tardi, per tutti”. (s.spa.)