Inaugurazione anno accademico 2016-17, il sindaco Nardella: "Relazione forte e produttiva tra Firenze e l'Università"

"Ateneo decisivo per accompagnare e sollecitare una trasformazione economica e urbanistica della città"

“Firenze è una città in cui la missione dell’amministrazione comunale e dell’Università coincidono per alcuni valori fondamentali: penso ad esempio alla cultura, come risorsa per immaginare e costruire il futuro e come fattore decisivo per la crescita e l’innovazione; all’apertura al mondo poiché sia Firenze che la sua Università da sempre vivono di relazioni internazionali; e infine penso al legame profondo e allo scambio vitale con il proprio territorio dato che, come il Comune, l’Università ha una sua specifica missione nel ‘restituire’ al territorio un capitale umano e sociale arricchito e sviluppato nelle sue potenzialità”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Firenze. Alla cerimonia era presente anche la vicesindaca Cristina Giachi.
“In questa direzione tra la nostra città e la sua Università c’è una relazione forte e produttiva - ha continuato il sindaco -. L’Ateneo è stato decisivo negli ultimi venti anni perché ha preso a quattro mani il coraggio di trasformarsi dal punto di vista dell’organizzazione sul territorio e di uscire dal centro storico, andando a contaminare di vitalità, di qualità e di cultura gli altri quartieri della città e i territori extra comunali. L’Università è stata decisiva per accompagnare e sollecitare una trasformazione economica e urbanistica di tutta la città”. “Se non fosse stato per l’avvio di quel processo - ha spiegato Nardella - Firenze avrebbe rallentato ancora di più quel suo ampliamento verso nuovi quartieri, considerati in passato dormitori, luoghi secondari dai quali attingere solo energie e non restituirle. Grazie all’Università invece abbiamo dato vita a quartieri che hanno riscoperto un’energia. L’Università dunque è uscita fuori dai suoi confini tradizionali, contaminando il territorio nel quale opera”. “E non è una caso che con la nascita della Città metropolitana abbiamo condiviso con il rettore, unica città in Italia, l’obiettivo di scrivere insieme il Piano strategico dell’Ente - ha aggiunto -. Non c’è bisogno di andare a cercare grandi nomi roboanti all’esterno e non c’è bisogno di spendere in consulenze di grandi studi di progettazione perché abbiamo sotto gli occhi quanto di meglio potremmo cercare: la nostra Università con i suoi saperi, le sue eccellenze e le sue persone. Oltre al lavoro comune sul Piano strategico, ci sono decine di programmi su cui siamo lavorando insieme, come ad esempio il programma ulteriore di analisi e verifiche della staticità di tutto il patrimonio scolastico della nostra città di cui la vicesindaca Cristina Giachi è stata ispiratrice. Riteniamo infatti che sia giusto che su progetti delicati e complessi si attinga dalle professionalità della nostra Università”.
In conclusione del suo intervento il sindaco ha fatto una riflessione dedicata a Giorgio La Pira, sindaco di Firenze e professore all’Ateneo fiorentino, “che aveva a cuore la cultura come risorsa per il futuro, l’apertura al mondo oltre i muri e le discriminazioni, l’amore e il servizio per il territorio”. “L’anno prossimo ricorreranno i 40 anni della sua morte - ha concluso il sindaco Nardella - e gli dedicheremo momenti importanti. Propongo al rettore di farlo insieme”. (fp)