Silvia Noferi (Capogruppo M5S): "Giunta e tecnici hanno, ancora una volta, mancato il tema: Come prevedere la coesistenza tra nuovo aeroporto e nuovo stadio?"

"Molte delle nostre preoccupazioni hanno recentemente avuto una conferma dalla sentenza del TAR ma il governo del Fare si rivela ancora una volta quello del fare ad ogni costo"

“Finalmente dopo due anni abbiamo avuto modo di sentire dalla Giunta e dai tecnici di American Corporation la loro visione tecnica del progetto del nuovo aeroporto. Hanno sicuramente mancato il tema del Consiglio ossia: “Come si prevede di organizzare la coesistenza del nuovo aeroporto e del nuovo stadio”.
Dall’analisi delle carte, delle osservazioni presentati dai vari soggetti interessati, non siamo diventati nostro malgrado degli esperti, ma sicuramente siamo più consapevoli delle criticità che questo grande progetto comporta.
Molte delle nostre preoccupazioni – aggiunge la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi –hanno recentemente avuto una conferma dalla sentenza 1310 del TAR che si è pronunciato su diverse eccezioni presentate dai ricorrenti.
Le criticità rilevate dal Tribunale sono molteplici, si passa dalla violazione dei principi in tema di tutela ambientale della VAS identificatidal NURV fra cui:
incoerenza fra il progetto del NA e la costituzione del parco agricolo della piana, per la maggiore frammentazione delle aree verdi, della impermeabilizzazione del suolo e della diminuzione di habitat come le zone umide;
mancanza diipotesi per il superamento delle interferenze della nuova pista con la rete idrica della piana e con il rischio del pericolo idrogeologico che è presente in quei terreni classificati a pericolosità p12 p13 p14 , soprattutto per la prevista deviazione del Fosso Reale. Sono tutti aspetti che dovevano essere considerati e risolti subito non rinviati alla fase della VIA
mancanza di elementi conoscitivi sulla componente salute, come per esempio l’emissione e l’assorbimento di CO2.
Anche il TAR dall’esame dei documenti, ha dedotto che la valutazione di sostenibilità ambientale è incompleta perché non si può essere un’analisi tecnica astratta ma deve invece implicare un’analisi approfondita per valutare il sacrificio ambientale imposto dall’utilità socio economica, tenendo conto delle alternative possibili.
Lo spostamento delle aree umide che sono da molti anni rifugio di volatili potrebbe causare problemi alla sicurezza del volo per l’intercettazione di passaggi migratori (fenomeno di bird strike), ma questo non è stato valutato.
In quei luoghi si trovano il lago di Peretola, la zona della Querciola, gli stagni di Focognano, l’oasi del WWF, protetti da leggi comunitarie e regionali. La conservazione di questi luoghi designati come zone di protezione speciale e siti di importanza comunitaria prevede che debba essere esaminato l’impatto del progetto attraverso la Valutazione d’Incidenza per l’espressione del giudizio di compatibilità ma non risulta sussistere in sede di VAS una esauriente disamina degli effetti della nuova pista sui siti di Natura 2000 ed uno specifico programma di approntamento di misure compensative.
La dislocazione della pista in posizione parallela all’autostrada, in condizioni di scarsa visibilità, potrebbe essere fonte di pericolo e scambiata l’autostrada per la pista.
Per non farci mancare nulla anche la mancata tutela della ville medicee, patrimonio dell’Umanità, l’incompatibilità fra la nuova pista e le previsioni urbanistiche del PUE di Castello.
A queste criticità evidenziate dal TAR si aggiungono le preoccupazioni per l’intercettazioni delle zone di rischio con obiettivi vulnerabili, come il Polo Scientifico e la caserma dei Marescialli dei Carabinieri che si troverebbero a ridosso del nuovo aeroporto.
Eppure, nonostante questa sentenza, molto chiara ed articolata, che di fatto annulla il progetto ci siamo trovati ad assistere il 5 di novembre alla firma di un Patto fra governo e città metropolitana che continua a prevedere una pista da 2400 metri come da Masterplan 2014-2029, come se nulla fosse e probabilmente assisteremo alla nuova firma dello stesso patto fra governo e regione il prossimo 3 dicembre.
Per questo progetto faraonico – conclude la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi –vengono costantemente violati e ignorati il buon senso, la sicurezza della popolazione, la tutela ambientale e perfino le sentenze dei Tribunali, il governo del Fare si rivela ancora una volta quello del fare ad ogni costo. Anche quando questo costo è insostenibile per gli interessi della collettività”. (s.spa.)