Federica Giuliani (Presidente Commissione Cultura) e Serena Perini (Presidente Commissione Pace): "Rispettiamo la memoria di tutti i partigiani"
“Dispiace e sorprende quanto afferma la consigliera Silvia Noferi del Movimento 5 Stelle circa il parere contrario espresso dalle Commissioni “Pace” e “Cultura” sulla proposta di intitolare una via di Firenze a due partigiani della Prima Divisione Giustizia e Libertà. Si vorrebbe insinuare – replicano le presidenti Giuliani e Perini – che il parere espresso dalle Commissioni sia stato ispirato da una sorta di discriminazione politica nei confronti dei resistenti e partigiani“socialisti”, “azionisti” e “cattolici”. Un’assurdità, smentita dai fatti e dai riconoscimenti che la nostra città ed il Comune di Firenze ha sempre espresso nei confronti di tutta la Resistenza e delle sue varie anime, non solo politiche, ma sociali, culturali e civili. Solo alcuni anni fa il Comune di Firenze ha attribuito il “Giglio della Liberazione” a centinaia di partigiani e partigiane, senza alcuna discriminazione ma solo supportando tale riconoscimento sulla base di documentazione prodotta e vagliata dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana. E’ quanto abbiamo fatto anche questa volta, mossi in primo luogo dalla responsabilità di prendere scelte nel totale rispetto di tutto il movimento di Resistenza di Firenze. L’approfondimento compiuto dall’Istituto Storico della Resistenza ha riconosciuto che “la partecipazione di Antonio Triglia al movimento di Resistenza fu senz’altro encomiabile e si realizzò attraverso un ruolo di rilievo nell’ambito delle organizzazioni militari cittadine del Partito d’Azione”. Tuttavia la documentazione finora esistente non è sembrata sufficiente a validare un apprezzamento sul piano storico tale da far emergere il suo ruolo e figura in modo significativo superiore a quella di tanti altri partigiani, di ogni orientamento politico ed ideale cui va la nostra riconoscenza. Non sembri tutto ciò “offensivo” nei confronti della persona, né, peggio, si strumentalizzi queste considerazioni. Anzi, è grande merito del partigiano Triglia e di tutti i suoi compagni quello di essersi spesi nella lotta di Liberazione portando in tanti il meglio di loro stessi. A noi – concludono Giuliani e Perini – spetta il dovere di rispettarne la memoria, di ricostruire con rigore la storia, di non dividere oggi quello che allora fu un grande, complesso, unitario movimento per la Liberazione della nostra città e dell’Italia”. (s.spa.)