‘Cambiamo la giustizia per cambiare l'Italia', domani iniziativa del movimento ‘Fino a prova contraria' a Palazzo Vecchio

Appuntamento alle 17.15 in Sala dei Gigli con il sindaco Nardella, il procuratore capo Creazzo, la presidente del Tribunale Rizzo e il sottosegretario Ferri. Modera Annalisa Chirico

Quali le priorità e le esigenze della procura e del tribunale di Firenze? Come si può rimediare alle lungaggini processuali e alla mancanza di certezza del diritto che le imprese, e gli osservatori esterni, denunciano come un potente freno allo sviluppo economico? Che cosa si può fare in concreto per garantire un rapporto equilibrato tra politica e giustizia? A questi e molti atri interrogativi sarà data risposta domani a Palazzo Vecchio grazie all’evento dal titolo ‘Cambiamo la giustizia per cambiare l’Italia’.
Organizzato dal movimento ‘Fino a prova contraria - Until proven guilty’ per una giustizia giusta ed efficiente, il dibattito moderato dalla presidente del movimento Annalisa Chirico si terrà a partire dalle 17.15 in Sala dei Gigli.
Nel corso della serata si confronteranno il sindaco Dario Nardella, il procuratore capo Giuseppe Creazzo, la presidente del Tribunale Marilena Rizzo, il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri. Per il mondo dell’avvocatura interverranno il presidente dell’Unione delle Camere penali Beniamino Migliucci e i presidente dell’Ordine degli avvocati di Firenze Sergio Paparo.
“Siamo lieti di ospitare a Palazzo Vecchio il movimento ‘Fino a prova contraria’ - ha detto il sindaco Nardella -, che ha organizzato un’iniziativa di elevato livello sulla giustizia, chiamando ad intervenire tutti gli attori del processo. La serata sarà l’occasione per riflettere insieme sui temi del giusto processo e dell’equilibrio tra le esigenze di indagine e accertamento della verità e l’esigenza della tutela delle persone soggette a procedimento”.
“La giustizia, che incide sulla competitività del Paese e sulla nostra libertà individuale, non può essere monopolio esclusivo della classe politica - ha detto Chirico - né della magistratura associata. Come cittadini, vogliamo riappropriarcene, tornare a discuterne con gli esperti del settore”. (fp)