Armentano: "Le associazioni sportive diano gambe alla legge sullo Ius Soli sportivo"
Questo l’intervento del presidente della Commissione Politiche sociali e della salute Nicola Armentano
“Lo Stato italiano, dal 1° febbraio 2016, si è dotato di una legge che consente ai minori stranieri (compresi extracomunitari, migranti o rifugiati), a partire dai 10 anni di età, di praticare sport con le associazioni del territorio dove sono accolti. Una legge che favorisce l’integrazione di questi ragazzi, ma che ancora non trova una completa applicazione, lo Ius Soli sportivo.
A Firenze, l’esperienza del Teatro del Sale Football Club può essere un inizio in questo senso. Una squadra, iscritta all’Aics, e formata da 10 ragazzi italiani e 13 extracomunitari. Un esempio concreto di integrazione attraverso lo sport.
La legge c’è, ma ancora fatica a trovare applicazione concreta. In questo senso è molto ciò che le associazioni sportive del nostro territorio possono fare. Il calcio professionistico, pur con tutte le critiche che gli si possono muovere, può rappresentare un esempio da imitare: ragazzi stranieri, spesso extracomunitari, si integrano all’interno dei club italiani insieme ai nostri giovani formano squadre omogenee sportivamente e al tempo stesso estremamente eterogenee per provenienze geografiche.
Crediamo sia importante l’impegno dello sport in questo senso, anche perché i ragazzi che oggi non riescono ad allenarsi e a giocare nelle squadre del territorio sono molto spesso ospitati in centri di accoglienza, e vedono così venire meno una importante possibilità di uscire da quei luoghi per incontrare coetanei italiani cominciando così quel processo di integrazione che solo può garantirgli un futuro nel nostro paese.
Tutti insieme possiamo dare un “calcio” all’indifferenza e lavorare perché questi ragazzi possano lasciarsi alle spalle guerre e carestie e trovare, anche grazie allo sport, la loro dimensione di cittadini”. (fdr)