Bagni pubblici in Oltrarno, Amato (Alternativa Libera): "A rimetterci ancora una volta sono i poveri"

"Servizi insufficienti, nonostante i 120mila euro spesi, e dedicati a turisti e frequentatori della movida"

“Con la chiusura dei bagni in via Sant’Agostino a rimetterci sono ancora una volta i più poveri”. Ne è convinta Miriam Amato: “Il quartiere dell’accoglienza, uno dei più popolari della città, come è stato storicamente quello dell’Oltrarno ha visto recentemente la chiusura dei bagni che risalivano ai primi del ventesimo secolo”.
“Sono stati aperti altri bagni – afferma la consigliera Amato – ma le strutture attuali non sono in grado di garantire gli stessi servizi, nonostante siano costate 120 mila euro. La cifra spesa riguarda sia Santo Spirito che Sant'Ambrogio, ma i nuovi bagni non sono provvisti di docce. Sono quindi servizi progettati per i turisti e i frequentatori della movida – aggiunge Amato – non per le persone più deboli e i senzatetto. Le uniche alternative sono rappresentate dal centro diurno la Fenice e dall'albergo popolare, con controllo dei fruitori che devono essere inseriti in percorsi istituzionalizzati, con un numero limitato di utentiche possano usufruirne in orari rigidamente imposti – spiega la consigliera – per esempio il centro diurno è aperto solo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:30e dalle 14:00 alle 17:00, così come per l’albergo popolare dov’è necessario far parte di uno dei 3 percorsi previsti di accoglienza; inoltre non è ancora chiaro cosa ne sarà della struttura di via Sant'Agostino”.
“Ma del resto l’idea di città di questa amministrazione è ormai chiara – sottolinea Amato – favorire chi porta i soldi in città, dimenticandosi degli 'ultimi', i cui diritti vengono violati con la chiusura dei bagni pubblici, il checomporta una limitazionedella libertà personale: considerò l'amministrazione responsabile dei prossimi casi in cui le fontane pubbliche verranno utilizzate da docce improvvisate” conclude Amato. (s.spa.)