Stefania Collesei (PD): "Critiche al nuovo allestimento del Consiglio Comunale"
“Dopo mesi di trasferta a Palazzo Medici Riccardi siamo tornati nella sede naturale del Consiglio, nel Salone dei Duecento.
Siamo tornati – ha detto la consigliera PD Stefania Ciollesei nel corso di una comunicazione – con un allestimento tutto nuovo, dotato di moderne strumentazioni tecnologiche “scomparse” sotto la piattaforma cui poggiano i nostri scranni.
La nuova struttura consente di contemperare l’esigenza del Centro Civico, fulcro dell’attività amministrativa in città con le esigenze espositive e di fruizione da parte dei visitatori di questa sala monumentale.
Cionondimeno non posso non sollevare critiche all’attuale allestimento, peraltro già sollevate durante l’esecuzione dei lavori e di cui non si è tenuto conto. Critiche che oggi espongo in questa sala allo scopo di porvi, almeno in parte, rimedio.
Non è stato tenuto conto della legge elettorale che consegna sempre una maggioranza e una minoranza. Il primo problema è dunque che non si è tenuto in considerazione la realtà istituzionale cui l’intervento era destinato.
L’esigenza di separare il percorso turistico da quello politico-amministrativo ha prodotto un progetto che ha fatto dell’assemblea elettiva un ambiente chiuso in se stesso, lontano dalla gente, il contrario di quanto vogliamo essere.
Lo scranno del consigliere come realizzato non è adeguatamente utilizzabile. Non è per niente ergonomico. Non si è tenuto conto dell’interazione tra gli elementi del sistema e la funzione per cui vengono progettati.
In cosa consiste il lavoro del Consigliere?
Il consigliere ascolta, guarda negli occhi l’interlocutore, scrive, prende appunti, osserva il pubblico e interagisce con esso, usa Tablet e computer per informarsi in tempo reale, comunica con l’esterno, redige comunicati stampa, prende la parola anche servendosi di documenti. Vota.
Questa intensa attività è resa difficoltosa dall’attuale sistemazione.
Per quanto mi riguarda – aggiunge la consigliera Collesei – sono costretta ad una posizione scorretta, con la schiena piegata per arrivare al tavolo. Sono costretta ad innaturali torsioni del busto per seguire gli interventi del Sindaco e della Giunta. Vorrei che il lavoro del Consigliere venisse considerato alla stregua di altri lavori. Invece io penso si stiano violando le norme per la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro, considerato che una seduta in media dura 5-6 ore e talvolta tutta la giornata. Chiedo dunque che vengano presi provvedimenti correttivi immediati, pensando di interpretare anche il pensiero degli altri consiglieri.
Per intanto – conclude la consigliera Collesei – rinuncio ad una comoda poltrona per una funzionale sedia pieghevole che mi consente di svolgere dignitosamente il mio ruolo”. (s.spa.)