Mensola, Amato (Alternativa Libera): "Bene la messa in sicurezza, ma necessario rivedere il progetto"

Presentato un question time: "Manca manutenzione, necessario salvaguardare un patrimonio naturale". Ecco le criticità

“E' necessaria una revisione del progetto per la messa in sicurezza del Torrente Mensola”. E' quanto chiede con un question time, la consigliera comunale di Alternativa Libera, Miriam Amato: “Ilcorso d'acqua puòrappresentareun pericolo in quanto, nonostante le più che ridotte dimensioni, ha esondato più volte, come avvenuto nel 1993. Gli interventi devono essere risolutivi e soprattuttosalvaguardare un patrimonio naturale del nostro territorio, che è stato negli anni passati inserito fra i 123 paesaggi rurali più belli d'Italia”
“Gli interventi - ricorda Amato – prevedono sia la realizzazione di tre casse di espansione, tra cui quella denominata “La Torre”, che il rifacimento delle arginature e l’adeguamento di alcuni ponti sulle viabilità. Previsto anche un interventodi armatura in cemento armato di un tratto del Mensola. Il progetto non spiega in dettaglio l'intervento sulle arginature al fine di garantire la funzione di corridoio ecologico del previsto Parco Mensola. E' da ricordare inoltrela mancata manutenzionedelle casse di espansione già realizzate, che risultano ad oggi sommerse da una fitta vegetazione. La mancata manutenzione ha suscitato proteste dei cittadini residenti, come documentato da autorevoli quotidiani".
“A mancare insomma sul torrente Mensola – sottolinea la consigliera – è proprio la manutenzione. Con il question time evidenzio alcuni punti critici che devono essere chiariti. Innanzitutto l'utilizzo del cemento armato come elemento che altera il grado di naturalità del corso d’acqua e la sua funzione di corridoio ecologico per la fauna presente. Ma sono da evidenziare anche gli allagamenti frequenti di via della Torre dovuti al mancatodrenaggio dell’ acqua piovana. Il torrente in via della Torre è ad esempio sbocco della fognatura facendone, invece di un corridoio ecologico, una fogna a cielo aperto. Sarebbe necessario intervenire velocemente per risolvere questo aspetto”.
“E' emblematico infine – conclude Amato – che nel progetto non si faccia riferimento alle casse di espansione già realizzate. Per questo penso che sia opportuno prevedere un piano complessivo di interventi effettivamente risolutivi, valutando al contempo la possibilità di utilizzare tecniche meno impattanti, comele tecniche di ingegneria naturalistica. E' necessario salvaguardare una delle poche risorse naturalistiche della nostra città”. (s.spa.)