Bilancio 2016, Amato (Alternativa Libera): "Politica fallimentare del Comune. Il voto non può che essere negativo"
“La città è al collasso dopo anni di politica degli annunci”. E’ quanto denuncia Miram Amato, consigliera comunale di Alternativa Libera che dichiara il proprio voto contrario al bilancio. “In questo piano economico – sottolinea la consigliera – l’amministrazione comunale continua a dimenticarsi degli ultimi, come del resto è stato fatto con costanza in questi ultimi anni. Emblematico è il caso dei nuovi bagni realizzati in centro storico non provvisti di docce, e quindi utili solo per i turisti. La stessa politica abitativa è stata fallimentare con liste di attesa infinite, svendita di alloggi pubblici e inquilini spostati come pedine. Chi non ha soldi ormai è un cittadino non considerato a Firenze e questo deve far riflettere sulla civiltà della nostra città e della nostra amministrazione”.
“Ma il mio voto contrario è anche per le politiche culturali della giunta Nardella con Palazzo Vecchio che continua ad affittare luoghi storici e monumenti, trasformando la cultura in una semplice macchina per far soldi, dove valorizzare significa monetizzare ”. Miriam Amato punta poi il dito sulla viabilità al collasso: “Colpa dei cantieri delle tramvie fiorentine che costeranno 37 milioni a km contro i 7/8 della media europea, e di un’amministrazione non capace di garantire i servizi pubblici”.
L’ultima parte dell’intervento in consiglio comunale è stata riservata alle società miste: “I dividendi incassati dal Comune per Publiacqua sono pari a 4 milioni di euro, mentre le bollette continuano ad aumentare, così come i profitti contrariamente a quanto chiesto dai cittadini con referendum. Ma non è l’unico caso emblematico, infatti, mentre i dividendi per Toscana Energia ammontano a 5.837.075 di euro, che ritroveremo nel prossimo bilancio, i lavoratori denunciano difficoltà a coprire i turni di reperibilità, per la carenza di personale ”.
“Per questi motivi – conclude Amato - è doveroso votare contro a questo bilancio. A mancare è ancora una volta una politica più umile ed umana, ma anche più attenta ai bisogni dei cittadini”. (s.spa.)