Alloggi popolari e immigrazione, Cellai (FI): "Il PD boccia nostra mozione per innalzare a dieci gli anni di residenza per acquisire il diritto e sconfessa così il sindaco"

"A questo punto Nardella sia coerente: voti in consiglio a favore del nostro atto e verifichi di avere ancora una maggioranza con cui governare"

“Oggi in quarta commissione è successo qualcosa di politicamente molto grave: il PD ha bocciato la nostra mozione in cui chiedevamo di dare seguito alle parole del sindaco Nardella, e innalzare da cinque a dieci gli anni di residenza degli immigrati che chiedono un alloggio ERP, ed ha invece approvato un’altra mozione del tutto generica, dove si parla di ‘garantire equilibrio sociale’ e ‘favorire una costruttiva integrazione’, di fatto sconfessando le dichiarazioni di Nardella e bocciando nettamente la sua linea”. Questa la dichiarazione del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai.
“A questo punto ci aspettiamo coerenza da parte del primo cittadino; quando la nostra mozione andrà al voto in consiglio, logica vorrebbe che registrasse il suo voto favorevole. E, inoltre, crediamo che il sindaco debba verificare di avere ancora una maggioranza che lo sostiene – aggiunge il capogruppo azzurro –. Peraltro, tra i firmatari della mozione PD figurano il capogruppo Angelo Bassi e il presidente della commissione Nicola Armentano. Non si può quindi neppure affermare che si tratti di una ‘fronda’ minoritaria: è proprio l’intero gruppo consiliare PD a bocciare l’operato del sindaco che dovrebbe sostenere”.
“Del resto, che il PD fiorentino sia parecchio confuso sulla materia l’aveva già dimostrato il fatto che aveva bocciato negli anni scorsi la nostra proposta di innalzare a quattro gli anni di residenza, salvo poi, con l’ex assessore della giunta Renzi Stefania Saccardi, fare la legge regionale che stabiliva in cinque gli anni necessari. Le politiche legate alla casa non possono certo essere considerate un aspetto marginale dell’azione di questa amministrazione; la crisi politica tra il PD e il sindaco Nardella è dunque un fatto grave da cui occorre trarre le debite conseguenze” conclude Cellai. (fdr)