Giorno del Ricordo. Amato (AL): "Porteremo rispetto ai nostri morti quando riusciremo ad evitare altre tragedie"
Questo è l’intervento di Miriam Amato in Consiglio Comunale.
“Il 10 febbraio si celebra la Giornata del ricordo per le vittime della carneficina delle foibe nella Venezia Giulia e nell'Istria ed il conseguente esodo da quelle terre di oltre trecentomila connazionali. Questa data fu istituita per ricordare la tragedia che colpì molti italiani durante l’ultima fase della seconda Guerra Mondiale, grazie allalegge 30 marzo 2004 n. 92“al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre. Questo abisso di orrore che ha colpito i nostri connazionali, trucidati per il solo fatto di essere italiani, o nella migliore delle ipotesi, costretti ad un tragico esodo, viene finalmente ricordato e trasmesso alle nuove generazioni”.Ora la cosa che più mi colpisce, oltre al dolore per la morte di moltissime persone, tanto che ad oggi il numero rimane indefinito, è il fatto che alcuni schieramenti politici si esprimono in merito come se questi morti fossero solamente loro, mentre gli oppositori legano questo atroce evento ad altri fatti precedenti che lo hanno in qualche modo determinato, Comprendo e legittimo il valore della storia, ma al di la del colore politico, degli eventi specifici la storia dell’uomo è ricca di atrocità perché in nome diun’ ideologia politica,religiosa, interessi economici e altri motivi si porta morte e sterminio legittimati daun progetto, da un Dio o di qualsiasi altra cosa che io oggiRinnego la violenza in tutte le sue forme, così il fatto che i morti che hanno colpito il nostro paese continuino a separare piuttosto che unire nel lutto, rinnego l’idea che i nostri morti siano più considerati di altri e. credo che l’unico modo per portare rispetto a queste tragedie sarebbe quello di impedirne delle altre, invece ci si trincera dietro posizioni che anche se non giustificano creano differenze e separano. Il rispetto della vita, della libertà e dei popoli dovrebbe essere un comun denominatore nel mondo, la morte di bambini di donne e uomini ha lo stesso odore indipendentemente delle origini e dei fatti storici che l’hanno determinato. Dovremmo dire basta alle differenze e scandalizzarci quando gli esseri umani vengano etichettati in base al posto dove sono nati al colore della pelle agli orientamenti religiosi o sessuali e questa è ancora oggi la società in cui viviamo. Nella nostra civilissima Europa dove si costruiscono muri e le persone sono ancora trattate peggio degli animali. Non basta la ricorrenza per aver rispetto della vita. Solo il giorno in cui riusciremo ad evitare che altre tragedie accadono avremo portato rispetto alle persone trucidate nel mondo, ma fino a quando perderanno la vita bambini innocenti per colpe non loro avremo fallito al di la di ogni qualsivoglia ricostruzione storica. In nome di nostri profughi dovremmo prenderci cura dei profughi degli altri paesi".
(s.spa.)