La giunta: sì al mercatino dell'artigianato etnico e 180 milioni per sostenere la nascita di imprese di immigrati, soprattutto per la pulizia e la manutenzione della città
Via libera al mercato dei popoli e dell'artigianato etnico; un protocollo d'intesa con i rappresentanti delle comunità straniere presenti a Firenze per regolamentazione e la gestione del nuovo mercatino; oltre 180 milioni per il sostegno alla nascita di cooperative di immigrati e di iniziative produttive; corsi di formazione per facilitare l'accesso al mondo del lavoro degli ambulanti; un gruppo di lavoro misto amministrazione-comunità straniere per verificare quanti immigrati, che attualmente fanno i venditori ambulanti, sono disposti a fare altri lavori. E' un vero e proprio pacchetto immigrazione quello definito questa mattina dalla giunta comunale, che prevede anche incontri con le associazioni di categoria per coinvolgerle nella gestione delle varie forme di inserimento degli immigrati nel mondo del lavoro fiorentino, una stabile collaborazione con le comunità straniere e con le varie istituzioni locali, dalla prefettura, alle forze dell'ordine, alla Provincia.Il problema dell'immigrazione necessità di una complessa risposta, hanno spiegato il sindaco Leonardo Domenici e il vicesindaco Andrea Ceccarelli in giunta: "Dobbiamo offrire una soluzione regolamentata e chiara al problema dell'abusivismo commerciale, ma dobbiamo anche definire delle forme di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro locale degli immigrati che attualmente sono per le strade a vendere". L'obiettivo di fondo è quello di utilizzare gli immigrati per lavori e servizi che sono utili alla città. Servizi che oggi non sono garantiti da altri e di cui abbiamo assolutamente bisogno, come è il caso della pulizia delle strade (di tutta la città e non solo del centro) o dei giardini.A sollecitare la realizzazione del nuovo mercatino è stato in primo luogo il vicesindaco, che da poche settimane ha assunto anche la responsabilità delle politiche per l'immigrazione. "Il mercatino multietnico, che potremmo chiamare mercato dei popoli e dell'artigianato etnico' va realizzato", ha sottolineato il numero due di Palazzo Vecchio. "In questi giorni ha aggiunto il sindaco Domenici - si è determinata una particolare consapevolezza in città sulla sua necessità. Adesso non è più solo il Comune a parlare di questa ipotesi, ma c'è stata la disponibilità annunciata dal prefetto di garantire una forte presenza delle forze dell'ordine per contrastare la presenza dei venditori abusivi. C'è una concreta disponibilità delle varie forze politiche cittadine, compresi alcuni esponenti delle opposizioni, e delle associazioni di categoria a discutere concretamente di questo tema. Tutto ciò ha determinato una svolta positiva e sta a noi adesso trasformare il progetto in realtà".Per quanto riguarda la localizzazione del mercato e la gestione le ipotesi abbastanza precise. Il punto di partenza è garantire una corretta e trasparente gestione del mercato. Per questo verrà proposto alle comunità straniere, in primis quella senegalese e cinese, la sottoscrizione di un protocollo di intesa in cui verranno definite le forme di gestione (probabilmente una cooperativa), quelle di accesso al mercato, il divieto a vendere merce contraffatta, e la clausola che, in caso di permanenza dell'abusivismo nelle strade del centro, verrà revocata anche la possibilità di accedere alle aree destinate al nuovo mercatino.Per quanto riguarda gli spazi l'ipotesi potrebbe essere quella di non individuare una sola area, ma di avere più zone. Fra le ipotesi discusse c'è l'estensione degli spazi di lungarno della Zecca vecchia; c'è ponte alle Grazie, piazza Peruzzi e via Magliabechi. Complessivamente dovranno essere destinati circa un centinaio di posti, gestiti direttamente dalla cooperativa. Chi andrà in questi spazi dovrà essere riconosciuto e riconoscibile e dovrà allestire il proprio spazio con una linea uniforme di piccoli strutture riconoscibili. Sarà la stessa amministrazione, in collaborazione con la cooperativa a gestire le forme estetiche della stessa presenza dell'ambulantato etnico nelle vie cittadine.A questa iniziativa, dovrà essere accompagnato, un irrigidimento ulteriore del controllo da parte delle forze dell'ordine nelle altre aree del centro. "Richiederemo al prefetto spiega il sindaco di garantire il forte impegno annunciato e di limitare il più possibile la presenza di ambulanti al di fuori delle aree del mercatino".Ma il tema immigrazione e loro inserimento in città non si limita al problema dell'ambulantato. "Non possiamo pensare che questo sia l'unica forma di gestione del problema. Anzi, è il contrario. Dovremo investire sulla formazione e sulla capacità di strappare dalla strada il più ampio numero possibile di ambulanti per investire queste forze in attività utili alla città". Per questo l'amministrazione intende rafforzare la collaborazione sia con la Provincia, sia con le associazioni di categoria per definire pacchetti di corsi di formazione lavoro e per dare sbocchi occupazionali a chi vuole integrarsi in città. Anche su questo fronte le scelte sono plurime. Il primo intervento concreto sono 180 milioni di Promolavoro per il sostegno a iniziative imprenditoriali; poi ci sono i corsi di formazione organizzati in collaborazione con il centro di formazione professionale e la Confesercenti, e infine le forme di sostegno alla nascita di cooperative di servizi per la pulizia e la manutenzione. Per verificare e sollecitare gli immigrati che attualmente vivono vendendo merce per le strade a intraprendere nuovi percorsi di lavoro, verrà creato un gruppo ad hoc composto da rappresentanti dell'amministrazione e delle comunità presenti sul nostro territorio.Un gruppo che potrebbe essere propedeutico anche la formazione di un consiglio delle comunità straniere.