Sono 9700 i pezzi che formano il Tepidario del Roster al Giardino dell'Orticoltura. Concluso il primo lotto dei lavori di restauro
Sono stati 9700 i pezzi smontati, numerati, puliti, consolidati e rimontati per dare nuovamente vita al Tepidario' del Roster al Giardino dell'Orticoltura.La conclusione dei lavori, previsti nel primo lotto, è stato presentato oggi dall'assessore alla cultura Rosa Maria Di Giorgi, dalla responsabile della soprintendenza ai Beni ai beni ambientali e architettonici Litta Medri, e dai responsabili del settore funzionale cultura servizio Belli Arti.Un lavoro da 'certosini'', come ha spiegato il direttore dei lavori Leonardo Paolini, che in poco più di un anno ha restituito la struttura' della più grande serra in stileottocentesco presente in Italia, così come era stata pensata dall'architetto Giacomo Roster.'Il secondo lotto dei lavori ha detto l'assessore Di Giorgi che poi restituirà il Tepidario alla città andrà in appalto entro breve. I lavori si concluderanno entro il 2001''. (dm)ALLEGATA SCHEDA TECNICA E STORICARESTAURO DEL TEPIDARIO DEL ROSTERAL GIARDINO DELL'ORTICOLTURANel 1878 nasce la "Federazione Orticola Italiana" per promuovere periodiche esposizioni a carattere nazionale. E' in quest'ottica che venne deciso di edificare nel giardino sperimentale della Società di Orticoltura un grande Tepidario di dimensioni mai viste in Italia. L'incarico venne affidato all'Ingegnere-architetto Giacomo Roster che già nel 1874 aveva curato una grandiosa esposizione di Orticoltura per l'inaugurazione del Nuovo mercato di S.Lorenzo del Mengoni.L'edificio in ferro e vetro, a pianta rettangolare con copertura a carena di nave, misura 38,50 mt. di lunghezza per 17 di larghezza con una superficie coperta di oltre 650 mq. ed un'altezza massima di 14 mt.La non semplice esecuzione dell'opera venne affidata all'intagliatore Francesco Marini di Firenze per quanto riguarda i modelli per le fusioni, le fusioni in ferro alle Officine Michelucci di Pistoia e le colonne in ghisa alla fonderia Lorenzetti sempre di Pistoia.Il 18 Maggio 1880, con il patrocinio di re Umberto e di S.M. la Regina Margherita, alla presenza del Sindaco e del Ministro dell'Agricoltura il Tepidarium venne inaugurato.Le soluzioni tecniche adottate dal Roster e la conseguente adattabilità dell'edificio ne consentirono gli usi per manifestazioni e mostre di vario tipo, da concerti musicali, a mostre d'arte ed esposizioni di avicoltura.Purtroppo, per varie vicissitudini, l'edificio è arrivato ai giorni nostri in precarie condizioni di conservazione con condizioni di degrado quasi irreversibile.Il progetto di restauro, curato dal Servizio Belle Arti, prevede il completo recupero dell'edificio con l'inserimento di nuovi impianti tecnologici in modo tale da consentire la restituzione alla città di Firenze di uno spazio veramente unico.Progettisto architettonico: Arch. Giuseppe CiniP.I. Daniele GualandiD.P. Salvatore MonacoA.T. Carlo SenatoriI.D.E. Mario SoldaniImpianti Tecnologici: F.T.I. Eugenio BarducciF.T.I. Roberto LampestriC.T.I. Vinicio PuggelliSistemazioni a verde: Dott. Giovanni MalinDott. Lorenzo De LucaImporto lavori I° lotto: £. 2.531.254.556Impresa esecutrice: P.M. Prefabbricati modulariVia Sarpi,3 Campardo (TV)Direttore dei Lavori: Ing. Leonardo PaoliniFirenzeImporto lavori II° lotto: £. 2.400.000.000Iscritti in Bilancio nell'esercizio 2000(da appaltare)