Conferita la cittadinanza onoraria a Kofi Annan
Il Consiglio comunale in seduta straordinaria ha conferito questa mattina, nel Salone dei Cinquecento, la cittadinanza onoraria al segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan."Tenuto conto dell'importanza dei diritti dell'uomo, del profondo impegno in Africa e nel rilanciare le Nazioni Uniti, il Consiglio all'unanimità delibera di conferire la cittadinanza a Kofi Annan". Così il Presidente del Consiglio comunale Alberto Brasca ha aperto la cerimonia davanti a più di 600 ospiti.Il primo saluto è stato quello dei bambini di alcune scuole fiorentine che hanno fatto gli "onori di casa". In italiano, in inglese e in cinese hanno letto un messaggio di pace chiedendo che "a tutti i bambini sia garantito il diritto ad avere una famiglia, all'istruzione, al gioco, a vivere in un ambiente sano".Il Sindaco Leonardo Domenici, dopo aver consegnato a Kofi Annan il "Sigillo per la pace" del Comune, ha lanciato due proposte: Firenze come sede di un convegno mondiale sul nuovo diritto internazionale e quale punto di incontro fra le città dei paesi ricchi e quelle dei paesi più poveri. Kofi Annan è il terzo Segretario Generale dell'Onu a ricevere la cittadinanza onoraria di Firenze, dopo U Thant e Javier Perez De Cuéllar.A Kofi Annan, che ha anche incontrato i membri della giunta di Palazzo Vecchio e i capogruppo consiliari, il sindaco ha regalato una brochure, realizzata appositamente per l'occasione, su "Firenze città della pace". All'interno due testi: uno dello scrittore fiorentino Giorgio Van Straten sul ruolo di Firenze nel mondo e la traduzione del saluto del sindaco. Ad accompagnarli una galleria di foto: il sindaco la Pira con il Segretario Generale dell'Onu U Thant, la visita di Hortensia Allende a Firenze nei primi anni Settanta, quella del Dalai Lama, la consegna della cittadinanza onoraria a Gorbaciov, Walesa e Dubcek, l'incontro del sindaco Domenici con il presidente degli Stati Uniti Clinton. Gli altri doni sono stati un piatto della Richard Ginori e un cammeo per la signora Annan con il giglio di Firenze.Dopo la cerimonia si è svolta la colazione ufficiale nella Sala degli Elementi cui hanno partecipato, oltre al sindaco Domenici, alla signora Geraldina Fiechter, a Kofi Annan e alla signora Annan, i suoceri del Segretario Generale dell'Onu, Tasa Delenda (segretaria di Annan), Ian Johnston (assistente speciale di Annan), il direttore Onu in Italia Staffan De Mistura, il ministro Dini con la moglie Donatella, il prefetto vicario Carmelo Aronica, il presidente del consiglio comunale fiorentino Alberto Brasca, la direttrice dell'Unicef a Firenze Mehr Khan, il presidente della Cassa di Risparmio di Firenze Aureliano Benedetti, l'assessore al Turismo Stefano Bruzzesi, John Alston della New York University, Anna Cataldi e Marco Mayer.Il menu della colazione prevedeva insalate del Casentino, petto di quaglia e pecorino di Pienza, ravioli con salsa di asparagi e gamberi imperiali del Tirreno, filetto di chianina al Brunello, spinaci, crema chantilly con frutti di bosco. I vini: Pinot grigio del '98 e Brunello di Montalcino '94.Si allega il testo di Giorgio Van StratenFirenze città della paceUna città della pace, una città dei diritti dell'uomo: questo chiede di essere Firenze.Lo chiede senza retorica, né potrebbe essere altrimenti per una città che ha fatto della sobrietà una delle sue caratteristiche fondanti, ma con la convinzione di avere i requisiti per esserlo.Lo chiede per la sua storia più antica, per i segni di civiltà che essa ha lasciato, che la fanno ancora oggi riconoscere in tutto il mondo e che spingono uomini e donne a visitarla.Lo chiede per il peso della sua cultura che invita ad ascoltare gli altri per trovare nelle loro parole, nei loro usi, nelle loro convinzioni religiose e politiche i motivi di una comune appartenenza al genere umano.Lo chiede consapevole che nel suo passato non c'è solo tolleranza: al contrario anche partigianeria e sopraffazione; ma la memoria che oggi ne conserviamo, l'esperienza che ne abbiamo tratto non possono altro che insegnarci le ragioni dei popoli per stare insieme, le ragioni degli individui per rispettare i diritti di ciascuno.Lo chiede per le sue vicende più recenti, per ciò che ha fatto nella seconda metà del secolo che si è appena chiuso. I Fiorentini sono burberi, difficili da conquistare, quasi in difesa di se stessi di fronte ai milioni di persone che visitano ogni anno la città. Eppure sanno diventare generosi quando sono chiamati ad assumersi responsabilità: così nella lotta per liberare la città dai nazi-fascisti; così negli anni del secondo dopoguerra, quando Firenze, guidata dal sindaco La Pira, chiamò a raccolta le città del mondo perché lanciassero un unico appello di pace; così negli anni settanta, col sindaco Gabbugiani che era comunista, quando la città ebbe il coraggio di aprire una riflessione sul dissenso nei paesi dell'Est Europa, aprendo le sue porte ai dissidenti.Lo chiede col titolo di città Messaggera di Pace attribuito alla città dalle Nazioni Unite nel 1987.Lo chiede per la scelta di attribuire la cittadinanza onoraria a uomini e donne che hanno lottato con forza per i diritti negati, per aprire la strada alla democrazia: Andrej Sacharov, Lech Walesa, Nelson Mandela, Desmond Tutu, Alexander Dubcek, Michail Gorbaciov, Xavier Perez De Cuellar, Rigoberta Menchù, il Dalai Lama, fino agli ultimi: Ximenes Belo e Ramos Horta.Firenze città della pace, Firenze città dei diritti dell'uomo: questo chiede di essere Firenze.Questo è già per i suoi cittadini, per tanti uomini e donne del nostro pianeta.Giorgio van Straten