L'assessore Di Giorgi in difesa dell'Accademia della Crusca
L'assessore alla cultura di Palazzo Vecchio interviene per la Crusca'Ho chiesto al Presidente dell'Accademia della Crusca un incontro per affrontare globalmente i problemi di questa importantissima istituzione che tanto ha rappresentato per la storia della lingua italiana e per gli studi linguistici in genere, oltre che per la cultura fiorentina. Certamente l'amministrazione comunale deve farsi carico dei problemi di una delle maggiori istituzioni culturali che hanno sede in città ed esaminare le possibili soluzioni che possano consentire alla Crusca di superare le proprie difficoltà''. E' quanto dice l'assessore alla cultura di Firenze, Rosa Maria Di Giorgi intervenendo a proposito della situazione finanziaria dell'Accademia della Crusca. 'La situazione di questa grande Accademia, costretta dall'esiguità dei fondi a disposizione ad avere poche unità di personale, da anni è molto difficile. Le possibilità di intervento dice ancora l'assessore - possono esser di varia natura: aumento del contributo ministeriale da 500 milioni a 1 miliardo (e per questa soluzione ho già preso contatto con il Ministero per i beni e le attività culturali); possibilità di inserimento in alcuni dei progetti europei che la città sta preparando all'interno del progetto Cultura 2000 che prevede una serie di finanziamenti per ricerche sulle identità culturali delle nazioni europee; una maggiore attenzione da parte dell'Università e del Consiglio Nazionale delle Ricerche anche attraverso la predisposizione di borse di studio e l'inserimento di giovani ricercatori in questo settore da far lavorare presso l'Accademia; l'intervento di soggetti privati che considerino l'Accademia un grande bene culturale di Firenze e la supportino con un finanziamento annuo sulla base di convenzioni specifiche che garantiscano la vita dell'Accademia. Infine la possibilità di inserire la Crusca tra le istituzioni culturali che annualmente il Comune supporta con proprio contributo''.'L'idea che si debba correre ai ripari è già grave in se stessa e dimostra quanto ritardo l'Italia debba colmare nelle politiche per la conservazione e la valorizzazione dei propri beni culturali. I bilanci degli Enti e dello Stato conclude l'assessore Di Giorgi - sono sempre avari nei confronti del settore cultura. Finché non cambierà la logica dell'approccio a queste tematiche, ci troveremo purtroppo nella condizione di dover salvare, invece di progettare e costruire. (dm)PALAZZO VECCHIO 20 novembre '99