Morte poliziotto, odg approvato dal consiglio: «Solidarietà alla famiglia Raciti. A Firenze piena attuazione normativa Pisanu»

Un ordine del giorno che invita il sindaco «con riferimento alla città di Firenze e allo stadio "Artemio Franchi", ogni possibile misura in suo potere finalizzata a prevenire con determinazione qualunque fenomeno di natura teppistica ascrivibile alle tifoserie locali e ospiti, anche a partire dalla piena attuazione degli interventi di completa messa in sicurezza dello stadio e delle aree circostanti previsti dal "decreto Pisanu"» è stato approvato all'unanimità nella seduta di questo pomeriggio del consiglio comunale.Con questo documento, presentato dai consiglieri Dario Nardella, Alberto Formigli e Susanna Agostini (DS) e Rosa Maria Di Giorgi (Margherita), l'assemblea di Palazzo Vecchio esprime inoltre «piena solidarietà ai familiari dell'ispettore Filippo Raciti» e «ferma condanna per le ingiuriose scritte nei confronti del poliziotto ucciso apparse sui muri di diverse città».L'ordine del giorno impegna poi Domenici «anche nella sua veste di presidente dell'associazione nazionale dei Comuni italiani, a sollecitare il Governo e il Parlamento a predisporre una legge speciale per la prevenzione e repressione della violenza dentro e fuori gli stadi, che contempli misure drastiche e pienamente efficaci, che chiamino all'assunzione di responsabilità in primo luogo le società sportive affidatarie degli stadi di calcio» (fn)Questo il testo dell'ordine del giorno:Atto: ordine del giornoData: 5 febbraio 2007Oggetto: in relazione agli incidenti che si sono svolti a Catania venerdì 2 febbraioIl Consiglio ComunaleVisti i gravissimi incidenti che sono svolti nel corso della serata di venerdì 2 febbraio, nei pressi dello Stadio comunale di Catania, che hanno portato al ferimento di centinaia di persone, tra tifosi e agenti delle forze dell'ordine, di cui uno grave, nonché alla morte dell'ispettore di polizia di Catania, Filippo Raciti, di 38 anni;udito l'assessore allo sport del Comune di Firenze che ha riferito sull'argomento in data odierna;visti i danni gravissimi e pesanti che gli atti vandalici scatenati dalle tifoserie del Catania e del Palermo fin dalle prime ore del pomeriggio sono stati inferti alla struttura dello stadio, nonché a persone e strutture presenti in tutta l'area urbana circostante;appreso che tali fenomeni hanno avuto, come primo effetto complessivo, quello di recare un pesante danno all'immagine dell'Italia, sotto il profilo economico, sociale e sportivo, già quantificato dagli esperti in circa 500 milioni di euro;visti i dati dell'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive a cura del dipartimento di sicurezza del Ministero degli Interni, che indicano in 10.000 il numero di agenti impegnati in misure preventive e di sicurezza ogni settimana;valutato con estrema preoccupazione la commistione tra fenomeni diffusi di criminalità organizzata, teppismo e disagio sociale che si concretizza attraverso le manifestazioni sportive pubbliche, a partire da quelle riguardanti il gioco del calcio;considerato che la rinnovata fragilità del sistema calcistico italiano, sia dal punto di vista etico-professionale, che dal punto di vista morale, costituisce ogni giorno un terreno fertile per il radicamento di forme di violenza organizzata e occasionale;valutato quanto la responsabilità per la costruzione di un nuovo modello di vita del calcio, informato sui valori della legalità, della civile convivenza, della lealtà sportiva, del rispetto della persona, gravino in forma diversa ma con stessa intensità sullo Stato, sulle autonomie locali, sulle società sportive, sui calciatori e sulle tifoserie organizzate e che, di conseguenza, spetti a ciascuna di queste realtà offrire un impegno concreto e non più rinviabile per estirpare in modo definitivo fenomeni di così inusitata violenza;considerata la necessità che il mondo dello sport, e del calcio in particolare, svolga quella fondamentale funzione sociale di educazione e formazione delle nuove generazioni, anche in virtù della forte identificazione della storia e dell'immagine del nostro Paese in questo settoreritenuta inadeguata e largamente inefficace l'attuale legislazione statale in materia di prevenzione e repressione dei fenomeni di violenza connessi allo sport e al calcio in particolare, soprattutto alla luce dei più recenti drammatici eventi di violenza rivolta a cose e persone;condivisa la decisione del Commissario Straordinario della Federazione Italiana Gioco Calcio di sospendere ogni competizione sportiva calcistica fino a nuovo ordine;valutati i criteri contenuti nel cosiddetto "Decreto Pisanu" 17 agosto 2005, n. 162, convertito nella legge n. 210 del 17 ottobre 2005, e ad oggi ancora oggetto di implementazione e attuazione da parte delle città italiane.ESPRIMEPiena solidarietà ai familiari dell'agente Filippo Raciti, assassinato nel corso della partita di calcio Catania – Palermo dello scorso 2 febbraio 2007, all'intera comunità catanese e alla Polizia di Stato italiana;Ferma condanna ferma condanna per le ingiuriose scritte nei confronti del poliziotto ucciso apparse sui muri di diverse cittàINVITA IL SINDACOAnche nella sua veste di Presidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, a sollecitare il Governo e il Parlamento a predisporre una legge speciale per la prevenzione e repressione della violenza dentro e fuori gli stadi, che contempli misure drastiche e pienamente efficaci, che chiamino all'assunzione di responsabilità in primo luogo le società sportive affidatarie degli stadi di calcio;ad assumere, in qualità di Sindaco, con riferimento alla città di Firenze e allo stadio "A . Franchi", ogni possibile misura in suo potere finalizzata a prevenire con determinazione qualunque fenomeno di natura teppistica ascrivibile alle tifoserie locali e ospiti, anche a partire dalla piena attuazione degli interventi di completa messa in sicurezza dello Stadio e delle aree circostanti previsti dal citato "Decreto Pisanu".ad applicare e attuare i dispositivi contenuti nel decreto 17 agosto 2005, n. 162 convertito nelle legge n.210 del 17 ottobre 2005