Aree rurali, domani in Palazzo Vecchio seminario promosso dalla commissione urbanistica
«Siamo portati a pensare a Firenze come un territorio fortemente urbanizzato. Tale percezione è senz'altro giusta, ma appare in qualche misura da correggere alla luce di un dato significativo: ben il 47% del territorio fiorentino è tecnicamente classificato come area agricola o rurale. Un buon motivo per affrontare il tema delle aree rurali, alla luce delle recenti norme regionali sul governo del territorio». E' quanto ha dichiarato Antongiulio Barbaro, presidente della commissione "urbanistica", annunciando il seminario che si terrà domani nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio su "La qualità del territorio aperto: gli insediamenti, l'economia, il rapporto con la città consolidata". L'iniziativa è promossa con la collaborazione degli ordini professionali e dei collegi tecnici di Firenze.«Certamente, per vocazione e rapporto con il territorio urbanizzato, si tratta di aree non paragonabili ad altre della Toscana, caratterizzate da un'organizzazione dell'attività agricola di ben diverse dimensioni e caratteristiche economiche - ha proseguito Barbaro - non di meno, valutare il rapporto esistente ed in continua evoluzione tra la città consolidata ed il territorio aperto che la circonda appare un versante importante della discussione sul governo del territorio, anche in vista dell'approvazione finale del nuovo Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana e del Piano Strutturale del Comune di Firenze».Al centro del convegno la legge regionale n.1/2005, ed in particolare le norme sulla aree rurali contenute nel capo III del titolo IV, nonché il recentissimo Regolamento di attuazione delle stesse, approvato con il decreto del presidente della giunta regionale n. 5/R del 9 febbraio 2007.«Si tratta di norme in parte di carattere squisitamente edilizio-urbanistico, in parte di valenza paesaggistica ed economica - ha aggiunto Barbaro - giustamente il legislatore regionale ha inteso sottolineare la peculiarità di aree del territorio che si caratterizzano per le attività economiche che vi si svolgono e che sono tanta parte della storia della Toscana; attività che meritano attenzione anche per aver contribuito nei secoli, grazie alla sapiente mano dell'uomo, a modellare il paesaggio della nostra regione e delle nostre stesse città. Si pensi, parlando a Firenze, al valore paesaggistico e ambientale dell'olivicoltura che ancora caratterizza le colline circostanti il capoluogo».«Quanto al rapporto tra città e territorio aperto, pare necessario riflettere su quanto l'una influenzi l'altro, vuoi per gli aspetti ambientali che per quelli economici. Un territorio rurale ben curato è vitale per la città: si pensi al tema dell'assetto idrogeologico e a quanto la gestione delle colline possa influenzare, in bene o in male, la qualità della risorsa idrica o gli effetti di precipitazioni abbondanti - ha concluso Barbaro - ma la città a sua volta influenza inevitabilmente il territorio aperto che la circonda, sia per la natura delle attività agricole che vi si possono svolgere, sia per gli effetti economici pesantemente distorsivi che l'elevata rendita fondiara urbana finisce per determinare sul territorio rurale circostante».Il seminario avrà inizio alle ore 15, e vi parteciperanno Gianluca Galli (Ordine degli Agronomi), Marco Gamberini e Francesco Guardi (Regione Toscana), Mauro Agnoletti e Riccardo Mariani (Università Firenze), Silvia Viviani (INU Toscana), Maurizio Talocchini (Direzione Urbanistica del Comune di Firenze) e Gianni Biagi (Assessore all'urbanistica del Comune di Firenze). Il programma è scaricabile dalla Rete Civica all'indirizzo http://www.comune.firenze.it/INVITO.pdf.Quello di domani è il terzo di un ciclo di appuntamenti di approfondimento tematico sulla qualità nel governo del territorio. Sono da oggi disponibili sulla Rete Civica, all'indirizzo http://www.comune.firenze.it/ATTI_Rendita_fondiaria_2.pdf, anche gli atti del primo seminario dedicato alla rendita fondiaria, svolto il 20 gennaio scorso. (fn)