Cellai (AN): «Grave la lettera di solidarietà per i due giovani che sabato hanno investito l'agente Luci»
Questo i testo dell'intervento di Jacopoi Cellai, vicecapogruppo di Alleanza Nazionale:«La lettera aperta firmata da noti esponenti della sinistra locale in favore dei due arrestati in seguito al ferimento di Alessio Luci, agente della polizia di Stato, investito dall'auto su cui viaggiava chi aveva appena lanciato deliberatamente una bottiglia ai manifestanti che avevano preso parte alla fiaccolata del 10 febbraio u.s. è lo specchio dell'ambiguità e della faziosità che appartiene alla sinistra locale. Dove ormai non esiste alcuna distinzione tra riformisti e radicali, uniti in un grande cerchio rosso dove entrano persino noti personaggi della Margherita. Affermare che il fatto accaduto è " più il frutto di un gesto e di una reazione emotiva che non di una scelta premeditata", essere "amareggiati, sorpresi e delusi
delle descrizioni di Maurizio e Massimo come due agitati estremisti", esprimere "la più viva e sentita preoccupazione per il rischio di privazione della libertà personale" significa schierarsi in difesa di chi poteva fare molto male ad una o più persone. Nessuno di noi obietta sull'impegno sociale di chicchessia, ma non si capisce cosa c'entri questo con una difesa degli aggressori che non compete alla politica, specie in un momento così delicato in cui si riaffacciano fantasmi terribili del passato. Questo è il momento della fermezza e della totale presa di distanza da chi compie gesti come quelli commessi dalle due persone arrestate. Non certo il momento di preoccuparsi della premeditazione o dell'emotività di un gesto, che spetta comunque alla magistratura accertare. E poi se si parla di reazione emotiva ci si riferisce evidentemente ad una provocazione. Di chi? Quale? L'essere andati in piazza a ricordare i martiri delle foibe? Sarebbe stato del tutto legittima una lettera privata. Perché l'hanno voluta rendere pubblica?La condanna di quanto accaduto e la solidarietà all'agente da parte dei firmatari, che non hanno avuto nemmeno il buon gusto di citarlo per nome e cognome, forse perché neppure lo sanno, è evidentemente ambigua e ben poco credibile. Si è solidali con lui sì ma si è vivamente preoccupati per la libertà di coloro che gli hanno fatto male. Quando c'è la coerenza c'è tutto».(fn)