Concluso in Palazzo Vecchio il seminario "Insicurezza percepita e problemi reali di sicurezza: l'urgenza della giustizia sociale"
L'obiettivo era «individuare risposte e interventi possibili, a partire dall'esperienza di chi lavora sul territorio», nella «consapevolezza che non si possa sottovalutare il problema ma sia necessario declinarlo nei singoli aspetti, tenendo conto della dimensione metropolitana e delle potenzialità del territorio». Questo il filo conduttore del seminario che si è svolto oggi in Palazzo Vecchio su "Insicurezza percepita e problemi reali di sicurezza: l'urgenza della giustizia sociale" ed organizzato da Rifondazione Comunista, Verdi, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani e Unaltracittà/Unaltromondo.«Dagli operatori del settore, a partire dalla polizia municipale - ha spiegato la capogruppo di Rifondazione comunista Anna Nocentini - è emersa la tesi che il problema della sicurezza nasce da cause strutturali della società e da situazioni di trascuratezza della città. In ambedue i casi è evidente che i cittadini chiedono risposte dalle istituzioni e queste ultime non si possono tirare indietro. I consiglieri comunali presenti a questa iniziativa ha proseguito Anna Nocentini - dovranno far tesoro di questo seminario contribuendo a realizzare politiche per la comunità invece che regolamenti. Sarebbe utile scrivere in tutte le aule consiliari: "la priorità non è il diritto alla sicurezza ma la sicurezza dei diritti"».«Abbiamo imparato molto dalla giornata di oggi ha commentato il capogruppo dei comunisti italiani Nicola Rotondaro - soprattutto da alcuni interventi come quello del professor Pavarin dell'università di Bologna. Starà a noi mettere in pratica le proposte che sono state affrontate».«Dopo gli interventi di oggi - ha evidenziato il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini - occorre cambiare gli elementi di valutazione, soprattutto dei gruppi di centrosinistra, che avranno un forte stimolo rispetto alle proposte avanzate per riformulare la politica della città. In molti interventi, è stato sottolineato che sulle politiche di sicurezza non ci sono differenze fra destra e sinistra. Quest'ultima si è piegata, per ragioni di consenso, ad attuare politiche "securitarie" rispetto a quelle di integrazione ed inclusione. Occorre invece recuperare questo aspetto integrandolo con le politiche preventive».«E' importante - ha concluso Cruccolini - sostenere politiche sociali di accoglienza e saper mettere in rete, come istituzione, tutti i soggetti che operano in questo settore. Tutte queste energie che ci sono state trasmesse dal seminario ci devono dare stimoli per proposte politiche importanti».«E' stato interessante ascoltare le posizioni dei vari soggetti che sono intervenuti ha continuato la capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo Ornella De Zordo - mi auguro che il seminario serva anche ai gruppi della sinistra per elaborare una proposta comune, anche in vista della discussione in consiglio comunale sul nuovo regolamento di polizia municipale. Il nodo principale, emerso da più voci, è il passaggio dalla "sicurezza dei diritti" alla "sicurezza come problema generale della società".Una delle richieste avanzate è il diritto alla residenza, bloccato da un'ordinanza del 2003».«L'osservanza e il rispetto delle regole e delle leggi - ha sottolineato il capogruppo dei Verdi Gianni Varrasi - è la grande questione che ritorna dopo l' intervento del premier Silvio Berlusconi, che vale per lui come per qualsiasi altro cittadino.Oggi è stato dimostrato che le proposte avanzate in fatto di sicurezza dal centrosinistra sono più ricche e concrete di quelle avanzate dal centrodestra, cher sa solevvare paure invece di risolvere problemi».«Il seminariuo di oggi è stato un momento di conoscenza e confronto con tutte le realtà che si occupano di integrazione e accoglienza in città e non solo ha sottolineato la capogruppo di sinistra democratica Anna Soldani. Auspichiamo che da questo seminario scaturiscano proposte costruttive, vista l'importante attività che tutte queste associazione e cooperative svolgono ogni giorno nelle piazze e nei quartieri e che oggi abbiamo avuto la possibilità di ascoltare direttamente». (fn)Queste le sintesi di alcuni degli interventi:Stefania Micol Associazione Aurora:«Dal seminario di oggi sono emersi concetti interessanti soprattutto da parte di quei soggetti che nelle politiche sociali non hanno interessi privati da difendere e che all'unisono chiedono la tutela dei diritti, primo fra tutti l'accesso al diritto di residenza. Nel corso degli interventi è stata chiesta trasparenza nei progetti sociali elaborati in Toscana affinchè, anche a livello comunale, ci si possa rendere conto delle politiche sociali attuate e delle scelte economiche».Professoressa Gabriella Paolucci, università di Firenze:«C'è una costruzione mediatica della paura degli stranieri e bisogna chiedersi il perché ovvero quali sono state le politiche che hanno creato questa situazione.L'immigrazione non è un problema, stiamo parlando di cifre così ridicole rispetto ai numeri dell'intera popolazione italiana che significa che c'è qualcuno che vuole fare diventare questa situazione una difficoltà. Ancora una volta ci troviamo in una situazione in cui non c'è distinzione fra le politiche della destra e alcune delle politiche del centrosinistra. Se non comprendiamo questo non si potrà mai risolvere il problema».Marcello Maneri, sociologo dell'università di Milano:«La sicurezza si poggia su una presupposto che è il dilagare della paura. La domanda di sicurezza non è dimostrata anzi ogni volta che si svolgono sondaggi autorevoli, anche da parte di importanti istituti, ci viene confermato esattamente il contrario.La sicurezza richiama alla cancellazione di pericoli e a politiche di tolleranza zero. In questo senso occorre ripensare ad un nuovo linguaggio su certe tematiche»