Piano strategico, De Zordo (Unaltracittà): «Un'ammissione di fallimento»

Questo il testo dell'intervento della capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo Ornella De Zordo:«Il ponderoso volume presentato dall'assessore Nencini in Consiglio, in preparazione del nuovo Piano Strategico, è di fatto l'asseverazione ufficiale del fallimento del primo Piano Strategico sia sul piano del metodo che del merito.Nel metodo si ammette che in questi 6 anni non si è riusciti a individuare una modalità di lavoro e neppure di dialogo comune agli attori inizialmente coinvolti (tutti hanno abbandonato, dagli accademici alle banche ai sindacati agli imprenditori, a parte i Comuni); nel merito i progetti individuati dal primo Piano, quasi sempre finanziati, non sono stati di fatto realizzati, tranne alcune rare eccezioni.Esaminando il materiale, il futuro appare estremamente nebuloso: partendo dal riconoscimento del fallimento della concertazione allargata, si riconosce che l'unico dialogo ancora in piedi è tra i Comuni dell'area fiorentina e di fatto l'Unione dell'area fiorentina è "la scommessa " del nuovo Piano Strategico. Peccato però che questo trovi la decisa contrarietà delle altre istituzioni territoriali che hanno altri programmi: la Provincia "con la concentrazione di risorse sui PASL ha creato un canale parallelo " e la Regione per la governance urbana pensa all'area vasta Frenze-Prato-Pistoia.Ci chiediamo se in una regione in cui nominalmente tutti i livelli territoriali sono governati da maggioranze sostanzialmente identiche sia ammissibile una tale diversità di impostazione e una tale assenza di "concertazione". Quale utilità può esserci nel varare un nuovo percorso che per intrinseca complessità ha tempi non definibili e per di più in conflitto con le "visions" di Provincia e Regione, e quindi di fatto destinato a essere un'ulteriore pedina nella infinita polemica, tutta interna agli equilibri del PD, tra i vari livelli territoriali?Questo piano è un'ammissione di impotenza, di incapacità, di improvvisazione da parte del Comune e del Sindaco che di questa operazione era garante e che lo ha usato in campagna elettorale e in ogni occasione di accreditamento politico come un prestigioso biglietto da visita. Quello a cui non vogliamo e non possiamo abituarci è l'approssimazione e la nebulosità concettuale e pratica di chi continua a governare questa città».(fn)