Domani nel Salone dei Cinquecento il IV convegno dell'Associazione Chirurgica endoscopica del Mediterraneo e Medio Oriente. L'assessore Cioni : "A Firenze un centro di eccellenza"

Per tre giorni Firenze sarà la capitale della chirurgia mininvasiva. Da domani, giovedì 10 luglio, a domenica infatti si svolgerà il IV convegno dell'Associazione Chirurgica Endoscopica del Mediterraneo e Medio Oriente (MMESA). Questa mattina il convegno, che sarà inaugurato domani dalle 16 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, è stato presentato dall'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni e da Andrea Valeri, direttore prima chirurgia generale dell'Azienda ospedaliero universitaria Careggi e presidente del convegno. Erano presenti anche la presidente della commissione consiliare politiche della salute Susanna Agostini e il direttore della Società della Salute Riccardo Poli. "Siamo onorati di ospitare questo importante convegno. E non si tratta di un caso: a Firenze ha sede infatti un centro di eccellenza di chirurgia mininvasiva e endoscopica diretto dal professor Valeri". "Con circa 20 centri specializzati su tutto il territorio nazionale, il nostro Paese è fra i più avanzati nella sperimentazione di nuove tecniche – ha aggiunto Valeri – . In meno di venti anni siamo passati da un limitato utilizzo delle tecniche mininvasive ai soli interventi di cistifellea, ad operare organi sempre più complessi e delicati come fegato, retto e pancreas, fino ai recenti progressi nella chirurgia ongologica".Nel corso del convegno, in cui si confronteranno più di 200 specialisti, verranno trattati non solo problematiche, come il tumore del colon o del retto, dove ormai il trattamento mininvasivo rappresenta il "Gold Standard" - ovvero il miglior trattamento in quanto meno lesivo per il paziente e che gli garantisce al tempo stesso una più rapida guarigione, ma verranno considerati anche quei settori in cui al giorno d'oggi l'uso di questo tipo di chirurgia risulta ancora fantascientifico ma che in futuro prossimo potrebbe diventare la normalità. Già oggi a Careggi il 60% dei rumori del colon vengono affrontati per via laparoscopica e, in una percentuale ancora maggiore che si avvicina al 90%, lo stesso accade nella chirurgia dell'obesità, del surrene, della milza, delel vie biliari e del giunto gastroesofageo. Con tutto quello che ne consegue a livello di minori ripercussioni sul paziente. La presidente Agostini ha invece evidenziato quanto questo tipo di chirurgia sia veramente meno invasiva per il paziente, soprattutto per quanto riguarda la degenza, che risulta dimezzata rispetto a quella derivante dai trattamenti chirurgici tradizionali. "Questo deve far riflettere perché il bene del paziente non va mai dimenticato - ha concluso Susanna Agostini - e deve prevalere sulle motivazioni economiche, come il risparmio dei costi di degenza per la struttura sanitaria, che la scelta di certi trattamenti come quelli mininvasivi può comportare".Grande importanza verrà dato in ambito congressuale all'insegnamento ai giovani chirurghi della tecnica che si impara esclusivamente attraverso lo studio, l'osservazione e l'apprendimento in sala operatoria. (mf)