Convenzione stadio, Giocoli e Pieri (FIPdl): «Al più presto un chiarimento dei costi. Guai a scavalcare il consiglio comunale»
Questo il testo dell'intervento della capogruppo di Forza Italia-Pdl Bianca Maria Giocoli e del consigliere Massimo Pieri:«In merito alle notizie di stampa odierne riguardanti le trattative per il rinnovo della convenzione dello Stadio Artemio Franchi e dei campini ribadiamo la nostra posizione in merito ai contenuti dell'atto ed alle procedure di definizione.In primo luogo riteniamo che sia indispensabile fare chiarezza sui costi effettivi della convenzione. Dai nostri conteggi, sulla base di quanto emerso nei lavori della commissione sport, una durata prevista in dodici anni comporterebbe un disavanzo per le casse comunali di molti milioni di euro. Nell'attuale congiuntura è impensabile che il Comune possa addossarsi quest'onere finanziario. Un trattamento economico più favorevole alla Fiorentina potrebbe trovare una sua logica solo a fronte di un impegno concreto, definito in convenzione, di costruire il nuovo stadio comunale.Chiediamo inoltre che nella convenzione faccia chiarezza sui debiti pregressi perché è quanto meno discutibile che solo dopo quattro anni ci si accorga dell'esistenza di un consistente debito dell'Acf Fiorentina verso il Comune e non si sia mai fatto il possibile per attivare le procedure di riscossione.In secondo luogo eventuali tentativi di trasferire la discussione e la definizione degli atti in sedi diverse dal consiglio comunale esautorandolo della propria funzione rappresentativa degli interessi della collettività, e ponendolo di fronte al fatto compiuto, costituirebbe un comportamento politicamente censurabile di cui la maggioranza si dovrebbe assumere interamente la responsabilità. Invitiamo pertanto l'assessore allo sport Eugenio Giani a venire al più presto a riferire nelle sedi competenti sugli sviluppi della bozza di convenzione.Ci dichiariamo, come del resto abbiamo dimostrato più volte in passato, disponibili al confronto purchè questo avvenga nel pieno rispetto delle regole di correttezza istituzionale tra le varie componenti del consiglio comunale e dell'amministrazione cittadina».(fn)