Nocentini (capogruppo Rifondazione): "Urbanistica, in commissione consiliare nessuna risposta a molte nostre richieste"
Questo il testo dell'intervento di Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista:«L'odierna seduta della Commissione urbanistica impone qualche riflessione.Il diritto dei Consiglieri di esercitare controllo sugli atti dell'Amministrazione è previsto per legge che passi attraverso interrogazioni circostanziate, domande di attualità ecc.; ritengo pertanto una trappola, un uso strumentale del lavoro di una Commissione consiliare la richiesta della destra di programmare lavori di indagine sui progetti presentati da una società.Il problema della densificazione, della trasformazione di destinazione d'uso è reale in città, e deve essere affrontato attraverso modifiche degli strumenti urbanistici, modifiche che possano anche confliggere con gli interessi non di una sola ma di molte società di progettazione e costruzione, per garantire ai cittadini condizioni di vivibilità della città.Ma com'era evidente fin dalla prima richiesta del consigliere Donzelli, vicepresidente della stessa Commissione, non era questo il suo interesse, ma piuttosto quello di provocare una risposta negativa ad una sua richiesta insostenibile sul piano formale (perché non ha chiesto una commissione di inchiesta?) anche perché, come è noto, su alcuni atti della Quadra srl sta lavorando la magistratura.Sconcerta come la maggioranza fosse presente al gran completo stamani in Commissione: qual è l'utilità di impegnare una intera seduta della Commissione urbanistica per spiegare queste cose al consigliere? Qual è il senso di coinvolgere l'intera Commissione sul tema della programmazione dei lavori della stessa, quando questa è prerogativa del presidente?E perché la Commissione non è stata coinvolta su richieste che Rifondazione Comunista ha sollevato da molti mesi?Avevamo chiesto di programmare una seduta per approfondire in maniera seria e trasparente le ipotesi su Castello, prima che il futuro di questa area diventasse oggetto delle diverse fantasie presenti e future dei vari membri del PD.Abbiamo chiesto di discutere sulle convenzioni urbanistiche che vengono stipulate fra l'Amministrazione e i privati, a partire da quella sul recupero di via Faenza.Abbiamo chiesto che le petizioni popolari, con debita raccolta di firme, siano portate in Commissione e poi in Consiglio come previsto dal Regolamento Comunale: tutte richiestre senza risposta.E' lecito chiedersi se quella adottata sia una pratica di benevolenza o l'onda lunga di un dialogo che il PD non riesce a interrompere con il Governo Berlusconi».(fn)