Nuovo piano del commercio su area pubblica, Stella (FI-Pdl): «Vessatorio nei confronti degli operatori»

«La filosofia di fondo che ha spinto questa amministrazione a redigere il nuovo "piano del commercio su area pubblica" è vessatoria nei confronti degli operatori e assolutamente non condivisibile». Lo ha detto il consigliere Marco Stella (FI-Pdl)«Nell'illustrare il piano – ha spiegato l'esponente del centrodestra – l'assessore Gori ha sottolineato come punti sostanziali di novità rispetto al passato l'articolo 13, che introduce una serie di limitazioni in ordine alle superfici in concessione, alle caratteristiche e dimensioni delle strutture utilizzabili, alle merceologie commerciabili giungendo a prevedere, per i posteggi posizionati in zone di particolare pregio, la sottoscrizione di specifici accordi con gli operatori la cui inosservanza potrà comportare il trasferimento dell'attività in altra sede; l'articolo 14, sulla sospensione dell'attività, e l'articolo 15 sulle sanzioni, confermando una volontà vessatoria dell'amministrazione nei confronti del commercio ambulante.L'approccio è completamente sbagliato: il metodo dovrebbe essere piuttosto quello della valorizzazione e della promozione delle attività commerciali».«Il commercio su area pubblica, nel territorio toscano e fiorentino, è un fenomeno importante – ha sottolineato Stella – la nostra regione conta oltre 12mila aziende sia a "posteggio fisso" che "itinerante" delle quali quasi 4mila si trovano sul territorio fiorentino. Ogni anno il Comune di Firenze incassa dalla Cosap oltre 18milioni di euro e gli ambulanti su suolo pubblico contribuiscono per quasi 5milioni di euro. Il settore è importante sia in termini di livelli occupazionali che in termini di potenzialità. Senza dimenticare gli effettui propulsivi che tali attività possono avere nei confronti del turismo e del commercio tradizionale. Compito del piano è tutelare il posto di lavoro degli operatori mettendo in campo politiche a sostegno, non punitive. Questo dovrebbe essere il punto di partenza per la stesura del nuovo piano, non certo l'intento vessatorio. All'articolo 1, che riguarda le finalità, dovrebbe esserci la promozione e la valorizzazione delle attività commerciali su suolo pubblico come elemento di rivitalizzazione dei centri urbani, di crescita economica del territorio e luoghi di socializzazione e supporto per le categorie deboli. Il Comune di Firenze dovrebbe farsi garante, attraverso il piano, di una politica di sostegno e sviluppo destinata alla qualificazione urbana e all'ammodernamento delle aree che ospitano i mercati per sviluppare il ruolo che questi ultimi ed il commercio ambulante svolgono; dovrebbe farsi carico di promuovere interventi per migliorare l'accessibilità dei mercati e delle fiere e la loro capacità di attrazione».«Non possiamo non ricondurre il ragionamento del commercio su area pubblica, specialmente nel centro storico – secondo il consigliere di Forza Italia - estrapolandolo dal contesto storico culturale in cui si innesta. Non possiamo, quindi, non tenere conto della tutela del patrimonio storico artistico e culturale del centro di Firenze, per questo dobbiamo sostenere le imprese che, in accordo con l'amministrazione e le associazioni di categoria, attuano singolarmente o associandosi programmi di trasformazioni qualitative delle strutture di vendita per renderle compatibili con il contesto in cui operano. Il Comune, insieme alle associazioni di categoria ed agli operatori, dovrebbero elaborare interventi di marketing per la promozione dei mercati nel centro storico in modo da favorire il turismo».«Nell'analisi del piano, inoltre – ha concluso Stella - non vi è alcun accenno al contrasto del fenomeno dell'abusivismo commerciale, vera piaga del nostro centro storico. Molti sono quindi i punti non condivisibili all'interno del piano, come molti sono i nodi irrisolti, per esempio gli ambulanti che prima si trovavano in via dei Gondi e successivamente sono stati spostati in piazza San Firenze: attendono ancora una sistemazione definitiva che questo piano non prevede. Poi c'è mercato delle Cascine che, per i lavori della tramvia, non riesce a trovare una collocazione definitiva. Questo piano non ci piace, ne vorremmo uno che guarda al futuro e valorizza le imprese commerciali nel rispetto delle normative e delle leggi che regolano il commercio.Lavoreremo in questa direzione, sia in commissione che in consiglio comunale, presentando emendamenti e collaborando con tutti coloro, tra forze politiche e associazioni di categoria, vorranno coniugare rispetto delle regole e valorizzazione delle attività commerciali su suolo pubblico». (fn)