Varrasi (Verdi): «Il parco della Piana non si tocca»

«Il parco della Piana non si tocca anzi, va realizzato al più presto e non certo cancellato per far posto al nuovo stadio». E' quanto ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Giovanni Varrasi.«Ricordiamo a tutti - ha aggiunto - che la realizzazione di quello spazio verde, di cui tra l'altro abbiamo avuto la possibilità di vedere i progetti che ci sono sembrati molto interessanti, è stato richiesto al sig. Ligresti come compensazione di una formidabile operazione imprenditoriale sulla Piana di Firenze che comporterà per Ligresti grandi vantaggi economici».«Gli abitanti di quella zona della città - ha sottolineato il capogruppo dei Verdi - che già sopportano nelle esistenze, loro e delle loro famiglie, un carico negativo significativo per la presenza dell'autostrada, di strade intasate, del nuovo inceneritore, dell'aeroporto, sono parzialmente risarciti sul piano della qualità urbana, dalla realizzazione del parco, che, tra l'altro, dovrà essere a spese del signor Ligresti. Abbiamo visto il progetto: sono previsti spazi verdi, corsi d'acqua, spazi sportivi, dove possiamo immaginare che i cittadini di Firenze, e in particolare della zona nord-ovest della città, possono passare il loro tempo libero e permetter ai loro figli di conoscere non solo la città dei grandi appetiti capitalistici e degli spazi angusti e inquinati, ma anche quella degli spazi aperti e verdi, dove la mente delle giovani generazioni si forma ad un'idea di comunità e di beni comuni, dove la coesistenza fra sviluppo e qualità della vita diventa valore da tutelare e propalare anche per il futuro».«La notizia giornalistica - ha concluso Varrasi - dell'ipotesi di costruzione dello stadio di Firenze là dove era previsto e deliberato il parco di Castello, fa prendere a Ligresti tre piccioni con una fava: non spende per il parco, guadagna con lo stadio, arricchisce il valore degli altri investimenti. Questo è davvero troppo. I Verdi di Firenze fanno un appello alle forze politiche più responsabili affinché, in questo momento in cui la politica è in grave difficoltà e non riesce in tutti i momenti a tener dritta la barra del governo, poteri imprenditoriali e mediatici congiunti non riescano a realizzare operazioni che producono per loro grandi profitti impoverendo non solo la qualità urbana di Firenze ma anche la democrazia politica». (fn)