60 della Costituzione, oggi in Palazzo Vecchio la presentazione della bandiera tricolore donata al Comune dalla famiglia Poggi
"E' un emozione rivedere oggi questa bandiera così bene restaurata e che tanto significa per questa città". Con queste parole l'assessore alle trazioni popolari Eugenio Giani ha aperto la cerimonia nel Salone dei Cinquecento durante la quale è stato presentato il restauro del tricolore donato al Comune dalla famiglia Poggi discendente diretta di Enrico Poggi, senatore del Regno e ministro della Giustizia durante il Governo Provvisorio Toscano presieduto da Bettino Ricasoli. Oltre all'assessore Giani erano presenti Valdo Spini, Cosimo Ceccuti e gli eredi della famiglia Poggi "Questa bandiera che oggi presentiamo restaurata grazie all'impegno della restauratrice Marina Zingarelli del Servizio musei della Direzione cultura ha detto l'assessore Giani- rientra nelle celebrazioni per il 60° della Costituzione Italiana ed ha un significato particolare. E' questa la bandiera che la sera del il 15 marzo 1860 alle 11, 50 sventolò dal terrazzino di Palazzo Vecchio quando Enrico Poggi proclamò che Firenze e la Toscana con un plebiscito facevano la scelta di aderire al Regno d'Italia". La bandiera infatti fu esposta la sera del 15 marzo 1860 dal terrazzo di Palazzo Vecchio, per la proclamazione dei risultati del plebiscito che sanciva l'unione della Toscana alla Monarchia Costituzionale di Vittorio Emanuele II, Re di Sardegna. Gli esiti della consultazione popolare furono annunciati da Enrico Poggi, senatore del Regno e ministro della Giustizia durante il Governo Provvisorio Toscano presieduto da Bettino Ricasoli. Il tricolore, portato in piazza della Signoria dai popolani della porta San Gallo, come attesta un documento conservato nell'Archivio del Risorgimento, fu forse cucito già nel '48 da donne fiorentine e conservato nascosto nel decennio successivo, secondo la memoria che si tramanda nella famiglia Poggi, per sventolare nel 1860 con lo stemma sabaudo.L'evidente diversità, per conservazione e consistenza del tessuto, tra la stoffa della banda verde con le altre fa avanzare l'ipotesi del riutilizzo di un'insegna preesistente, nata forse come bandiera nazionale granducale a strisce orizzontali (bicolore rosso-bianco-rosso), poi modificata in tricolore italiano con la sostituzione di una delle due fasce rosse con quella di colore verde.Dall'aprile 1848 al maggio 1849 il tricolore fu adottato come bandiera nazionale anche in Toscana. Le grandi dimensioni ne indicano l'impiego come stendardo da esterno, mentre lo stemma manifesta l'aperta adesione alla causa dell'Unità d'Italia sotto la Monarchia Costituzionale dei Savoia e la corona, posta sullo scudo, ne ribadisce la destinazione ad un edificio pubblico. (lb)